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Off-road in Valdastico

Aperto da alves, Giugno 17, 2005, 14:45:36 PM

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alves

NON TUTTE LE CIAMBELLE…. RIESCONO COL BUCO

Così mi diceva da piccolo la nonna, quando le cose non andavano come mi aspettavo; e così è stato questo W-E, una uscita enduro in cui le cose non sono andate per il verso giusto.
D'altronde c’era da aspettarselo: a differenza della precedente uscita, quando la pioggia torrenziale mi aveva consentito l’accesso a zone off-limits, stavolta il sole splendeva accecante in cielo, garanzia di boschi infestati da camminatori, boscaioli, fungaioli, ecc. ecc..
In più davo all’uscita una impronta esplorativa, l’obiettivo era risalire un paio di sentieri in Valdastico, zona assai impervia ed accidentata.
Per raggiungerla optavo per la via più diretta e scoscesa; percorrevamo con intensa soddisfazione tormentati sentieri di terra e humus nei boschi fino ad affacciarsi in Valdastico da un vero e proprio balcone naturale: da lì in poi le cose sarebbero cambiate, in peggio.



lo sguardo vola sulla Valdastico

MEDIA VALDASTICO
Il primo evidente mutamento è la natura del terreno che ci circonda: sparisce la soffice terra e compare la dura roccia calcarea delle Prealpi, d’ora in avanti ci confronteremo con Lei.
Il nostro sentiero si muove lungo il pendio meridionale della valle, una cresta di balze rocciose, guglie e cuspidi di bianco calcare che affiorano dal verde boscoso sottostante, e di  cima in cima sale fin oltre ai 1.500 m.s.l.m..
Il secondo evidente mutamento è nel manto vegetale: gli umidi ed ombrosi boschi cedono il passo a piante più consone a queste rocce inabitabili, inaridite dal sole e quasi prive di ospitale superficie terrosa; anche su di noi, nonostante siano solo le 9.00 del mattino, i raggi del sole colpiscono con vigore e dentro i caschi e le giacche da enduro, sotto le protezioni e gli stivali, il sudore parte a  cascata.
Il sentiero, o meglio la traccia, mantiene una altitudine costante, tenacemente avvinghiata allo scabro pendio, l’ampiezza è pari a quella del manubrio, o poco più, sbagliare è vietato.



Le balze scoscese della Valdastico



Non c’è il rischio di sbagliare strada a qualche bivio!




Diego in un momento di pausa; sullo sfondo si vede il passo da cui siamo venuti



alla nostra sinistra vaj e boali fra piramide rocciose…




…alla destra impervi boschi verso valle

L’avanzata si rivela stancante ed impegnativa; un primo smottamento ci costringe ad un pesante lavoro di rimozione massi per far passare le moto; la mia deve essere spinta, Diego invece la spunta da solo.
Ma questo è solo un preludio, poco avanti ci sono le forche caudine: un grosso ed inamovibile masso sporgente riduce la sezione del sentiero alla misura della ruota, e se si vuole passare, si è costretti ad inclinare la moto verso valle, giusto sopra un buco fra i massi profondo un paio di metri; non c’è posto per il pilota a fianco del mezzo, è un passaggio da affrontare in due, una moto alla volta, passandosela di mano.
Cosi facciamo con l’Honda, il peso massimo fra le due, e abbastanza agilmente conduciamo l’XR oltre le forche caudine; mentre vado a raccogliere caschi e marsupi, Diego si appropinqua al ristretto passaggio, ma invece di aspettarmi tenta il passaggio, ma la moto gli sfugge e rovina sotto al sentiero, cadendo di schianto su enormi massi!
Incredibilmente il WR non ha rotto leve e comandi; il recupero di primo acchito pare una impresa disperata, ma studiando con calma la zona individuiamo una traccia su cui far scorrere la moto; la Yamaha si accende facilmente, spingendola e spostandola di peso la riportiamo sul sentiero. La leggerezza di questa moto è fenomenale, se fosse stata l’XR400 a cadere sarebbe stata una sofferenza ben maggiore!
Purtroppo il WR ha riportato lo schiacciamento di alcune alette del radiatore e l’apertura di una crepa sulla base dello stesso, ma non ci sono perdite per cui decidiamo di proseguire il nostro giro.
Senza ulteriori intoppi raggiungiamo un solitario obelisco naturale di nuda roccia, che si eleva dalle uniformi pendici della valle; è tutto traforato da osservatori e postazioni di fucileria, nel 1916 questa era la prima linea durante la Strafe-Expedition, la massima penetrazione degli Austriaci.
Una ripida discesa “trincerata” fra 2 sponde di roccia ci fa entrare nel bosco alle falde delle crode e dei vaj; il sentiero diventa una mulattiera più larga e percorribile, ma alberi tagliati di fresco ci bloccano il passaggio: e vai di braccia a spostarli.



Le Forche Caudine



Diego e la WR “precipitati”


All’opera di recupero


urca che paesaggio!



una carezza la merita la povera Yamaha!



che boscaioli maleducati!

Dopo aver liberato il sentiero, proseguiamo in quella che oramai è una stradina boschiva, in discesa a motore spento; sfiga vuole che finiamo dritti in bocca a 3 boscaioli; 2 stanno zitti, ma il terzo, armato di piccone e roncola, si mette in mezzo e mi blocca; con fare adirato e ostile mi rinfaccia se so che rovino tutto con la moto, e lui sistema la strada, e li non si può passare.
Rispondo che vado piano e scendo a motore spento, ma non mi lascia parlare e passa a minacciarmi con roncola e piccone “la prossima volta, vedito queste!”. Non ci sto a farmi minacciare così da questo ignorante e lo affronto intimandogli di non minacciarmi e posare gli attrezzi, altrimenti telefono ai carabinieri! Ma questo stronzone è così pieno di sé che continua a blaterare, non lo bado più e quando la smette riparto; Diego si becca lo stesso cazziatone e dopo poco mi raggiunge in fondo alla strada, che per giunta non ha nemmeno il cartello di divieto, anche se comunque non credo fosse transitabile!
La nostra meta successiva sarebbe il “sentiero delle cavre” un budello di sassi e gradoni che arriva fino in centro al paese di xxxx; per raggiungerlo c’è una piacevole sterrata nel bosco, ma la troviamo sbarrata poiché hanno appena posato il cemento fresco su alcune rampe; transitiamo lo stesso in quella sottile striscia tra cemento fresco e limitare del bosco, giungiamo all’inizio del sentiero ma c’è un altro boscaiolo che chiude il passaggio con il suo mezzo agricolo: BASTA, ne ho piene le scatole di perdere tempo, mi giro a volo e scendiamo a valle per la strada asfaltata.

ALTA VALDASTICO

Nonostante le varie peripezie occorseci e l’increscioso incontro ci abbiano fatto perdere molto tempo, mi dirigo ugualmente verso l’alta Valdastico.
Attraversiamo la piana di fondovalle lungo veloci sterrate, ci inoltriamo nel canyon dell’Astico sulla riva sinistra del torrente, per il sentiero della Torre Scaligera, smozzicato torrione che nei secoli passati controllava il passaggio.
Passiamo poi sul lato destro della valle, ed evitiamo un po’ di asfalto percorrendo un antico sentiero di collegamento fra le contrade, ormai ridotto a sottile traccia stretta fra una masiera e la vegetazione invadente; all’uscita di questo sentiero siamo ricoperti di minuscoli bruchi verdi e marroni, lunghi 2-3 centimetri, cadutici addosso dagli alberi attorno; queste bestiole sono una calamità, hanno infestato le foreste della valle, si divorano foglie a tutto spiano uccidendo gli alberi: altro che le moto! Le loro lillipuziane mascelle e zampe sono così tenaci che resistono perfino alla pressione del vento in moto, ci tocca toglierceli di dosso uno a uno, sparandoli via con pollice e indice.
Finalmente giungiamo alla meta ultima della esplorazione odierna, il sentiero che risale le dirupate pareti della valle fino all’altipiano di Luserna; anni fa un locale ci aveva indicato il sentiero, partente proprio al centro del paese nel retro di una casa, assicurandoci che lui lo aveva fatto in Vespa.
Bene, i primi 50 metri sono addirittura lastricati che si potrebbe farli in scooter, poi i successivi 200 diventano un sentiero monotraccia, bello, infine valica una valletta e si restringe ad una rampa stretta pochi decimetri, ripida, lunga 4-5 m ed costituita solamente di rocce fessurate per tutto il tratto; a lato qualche decina di metri di precipizio sul torrente.
Le considerazioni sono molte riguardo il tipo che l’ha fatto in Vespa:
-parlava di un altro sentiero
-io ricordo male quello che mi ha detto
-quella volta ci ha preso per il culo
-ha una Vespa volante
-di cognome fa Lampkin, di nome Dougie;
Comunque sia per noi non c’è storia salire di lì: ce la si potrebbe anche fare, ma se il sentiero parte così chissà come è poi, roba da trovarsi incrodati.
Ripieghiamo sul bar del paese, per una meritata sosta, bibita e panino carezzati dalla fresca brezza che percorre la valle.
Indi ritorniamo verso valle via asfalto, percorrendo gli stessi sentieri dell’andata, e ci spostiamo alle pendici del famigerato monte xxxx, dove Diego mi vuole mostrare alcuni brevi collegamenti sulle sue pendici.



il Torrione




Sosta bar





forra dell’Astico



forra dell’Astico


MONTE XXXX

Ci infiliamo in un bel sentiero nel bosco, guidato ma scorrevole, fino a raggiungere una solitaria contrada: a lì Diego era arrivato su asfalto, ma noto una indicazione per una chiesetta, e mi ci tuffo; sarà una ubriacante teoria di tornanti strettissimi, da fate tutti “en voleè”, equilibrismo enduristi allo stato puro; soddisfattissimi sbuchiamo sulla strada che porta alla chiesa, che però si riduce ben presto a mulattiera di guerra; attorno indicazioni di trincee, posti di osservazione, gallerie, finché ci appare di fronte all’improvviso la piccola cappella.
Da questo minuscolo terrazzo si domina la valle, 300 metri sottostante, mentre alle spalle del bianco edificio svetta l’enorme mole del monte, quasi 1000 metri di sbalzo verticale.
Il sentiero prosegue oltre la chiesa, nitido e marcato, e teoricamente scala tutta la montagna fino a giungere nell’altipiano di Asiago; dubito che possa essere percorribile in moto, anche in discesa, considerando l’asprezza della montagna in fronte a noi.
Ci concediamo una pausa in questa piccola meraviglia nascosta, poi scendiamo a valle, il nostro giro per oggi termina qui.




chiesetta alpina



panorama



un amore di moto




peccato per la foschia…

Ciao
Alves







nik


ciak

splendide foto alves (e splendidi posti)
che ne diresti di comprarti un bel trial? ;D

p.s. io coprirei la targa...

forgone

toh... va chi ti trovo qua!!! io son quello grooso di verona... ci sian conosciuti in quel di vicenza in un giro in off non proprio ben riuscito un mese fa! che aspettate a scendere sul Po con quelli del Club Enduro Rally Le Valli?
salutami Diego

alves

Citazione di: ciak il Giugno 17, 2005, 20:45:05 PM
splendide foto alves (e splendidi posti)

Tankiu veri mach!
Non hai riconosciuto il primo sentiero? Era quello che abbiamo fatto insieme 3 anni fa, anche se in senso inverso, quando tuo fratello aveva il TM che consumava più candele che benzina.

Citazione di: ciak il Giugno 17, 2005, 20:45:05 PM
che ne diresti di comprarti un bel trial? ;D

Infatti sto cercando un trial a poco prezzo,meglio se vecchio e raffreddato ad aria, tipo Fantic 301, 303, 307 oppure Beta TR34 o anche un Aprilia Climber.
Ma sui siti di annunci chiedono cifre folli anche per moto di 15 anni!
Poi lo vorei in regola con i documenti, ci sono sempre trasferimenti da fare su strada ed è meglio una multa per la marmitta o il divieto che la confisca (che mi pare sia la pena per chi gira con mezzi non omologati).

Citazione di: ciak il Giugno 17, 2005, 20:45:05 PM
p.s. io coprirei la targa...

Come si fa a cancellarla da una foto?
Che programma serve?

Ciao
Alves

alves

Citazione di: forgone il Giugno 20, 2005, 00:53:26 AM
toh... va chi ti trovo qua!!! io son quello grooso di verona... ci sian conosciuti in quel di vicenza in un giro in off non proprio ben riuscito un mese fa! che aspettate a scendere sul Po con quelli del Club Enduro Rally Le Valli?
salutami Diego

Se non mi trovi sul sito delle XR.... ;D
Quella è stata una uscita che non si dimentica.. :o :o, magari la prossima andrà meglio.
Prima o poi scenderemo sul Po...dopo Tagliamento, Cellina, Meduna, Brenta e Piave mi manca solo il Grande Padre Po!!!

Ciao
Alves

Fred Krueger

Citazione di: alves il Giugno 20, 2005, 09:17:24 AM
Come si fa a cancellarla da una foto?
Che programma serve?

Qualsiasi programma di fotoritocco, io uso photoshop ma ce ne sono tanti di validi.
E comunque se vuoi editare il post...



ps.: complimenti per le uscite e i report, sempre mitici  ;)

Francesco Ioni, per gli amici Checco. Beta RR 4e½. Fschhh
'Once run the dog, once escape the rabbit'

ciak

Citazione di: alves il Giugno 20, 2005, 09:17:24 AM
Citazione di: ciak il Giugno 17, 2005, 20:45:05 PM
splendide foto alves (e splendidi posti)

Tankiu veri mach!
Non hai riconosciuto il primo sentiero? Era quello che abbiamo fatto insieme 3 anni fa, anche se in senso inverso, quando tuo fratello aveva il TM che consumava più candele che benzina.

Citazione di: ciak il Giugno 17, 2005, 20:45:05 PM
che ne diresti di comprarti un bel trial? ;D

Infatti sto cercando un trial a poco prezzo,meglio se vecchio e raffreddato ad aria, tipo Fantic 301, 303, 307 oppure Beta TR34 o anche un Aprilia Climber.
Ma sui siti di annunci chiedono cifre folli anche per moto di 15 anni!
Poi lo vorei in regola con i documenti, ci sono sempre trasferimenti da fare su strada ed è meglio una multa per la marmitta o il divieto che la confisca (che mi pare sia la pena per chi gira con mezzi non omologati).

Citazione di: ciak il Giugno 17, 2005, 20:45:05 PM
p.s. io coprirei la targa...

Come si fa a cancellarla da una foto?
Che programma serve?

Ciao
Alves

per la moto se vuoi posso chiedere al mio meccanico se ha per le mani qualcosa che non costi un macello di euri (molti dei suoi amici hanno anche una trial vecchia per imparare i sentieri)

quando hai iniziato il racconto mi è venuto subito in mente quel sentiero, quello dove abbiamo trovato la gente a piedi che si è spostata incredula per farci passare e dove abbiamo passato le moto a braccia per colpa di una frana, ma non pensavo fosse lo stesso

alves


Citazione

per la moto se vuoi posso chiedere al mio meccanico se ha per le mani qualcosa che non costi un macello di euri (molti dei suoi amici hanno anche una trial vecchia per imparare i sentieri)

Citazione

Guarda mi faresti un piacere, se senti di qualcuno che vuole liberarsi di un vecchio trial fammelo sapere.
Ciao
Alves

Vicepresidente fu Horseman

Vista la poesia dei tuoi report da oggi io proporrei di cambiare il tuo nick in : Dante XR Alighieri Alves  :D
http://www.daichenemo.com/flash/vice.swf

IN VINO VERITAS  IN SCARPE ADIDAS  IN BAGNO BADEDAS  IN CULO UN ANANAS

La mojer l'è come 'na scoresa : o te la moli o te la stòfeghi !

HELLAS

Davvero complimenti bel reportage bellissime foto...