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GIRO OFF SERALE COL MAMMUTH

Aperto da alves, Giugno 19, 2006, 15:39:35 PM

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alves

GIRO OFF SERALE COL MAMMUTH

Meravigliosa l’estate, ovviamente in moto!
Le stagioni che mi danno le sensazioni più forti sono l’autunno inverno, con i loro colori accesi, il pallore della neve e del ghiaccio, il freddo, l’umidità, la difficoltà nella guida o anche solo a resistere al freddo polare in sella. Ma l’estate ha l’impagabile pregio delle lunghe giornate, della luce fino alle 9 di sera: OK, ci sono le notturne, ma quelle sono uscite serie, da affrontare preparati: che liberazione invece, dopo una giornata di lavoro, godere ancora di molte ore di luce e fare un tranquillo giretto in moto!
Una sera della scorsa settimana ne approfittavo per salire al monte Novegno, il Pike’s Peak della Valleogra; come il famoso monte del Colorado U.S.A., anche il massiccio vicentino ha una bella carrabile sterrata che porta nell’acrocoro sommitale, piatta e facile che la fai anche con una Vespa, o una stradale.


I monti altovicentini da uno dei numerosi tornanti


Tornante con la Mammuth


La pianura vicentina


Le Piccole Dolomiti e il Pasubio fagocitati da nuvole tenebrose


La strada termina in un ampio vallone, una enorme dolina carsica (la “Busa”), adibita a pascolo; al 7 giugno ancora residue macchie di neve, un record!


La strada era anche più facile del solito: nuovo ghiaino da poco pressato dalle ruspe.


A 10 anni il pediatra consiglia per una sana e corretta crescita motoristica: sterrato con Elefant 750!

Pochi istanti dopo la foto i ragazzo me la combinava grossa: nello scendere dal Cagiva si lasciava scivolare giù dal lato destro della moto, quello opposto al cavalletto; la moto iniziava ad oscillare pericolosamente, con orrore la vedevo cadere verso il bambino, ero troppo distante per fare intervenire! Per fortuna Matteo si scansava, e il 750 crollava a terra disintegrando il paramani; un grnade spavento al bambino, che poi si metteva a piangere dispiaciuto di avermi rotto la moto “nuova”! Poverino, lo consolavo, a me tremavano ancora le gambe: quando sei un metro e 40 per 35 kg, 2 quintali di moto sulla schiena fanno molto male!!
Rincuorati (entrambi), stavamo un po’ ad osservare il panorama; dall’altra parte della Busa notavamo delle auto partire; non erano auto “militari”, forse operai stradali, forse malgari, ma essendo noi in divieto preferivo ripartire velocemente; Matteo viveva così la sua prima fuga da endurista braccato, lo preparo al futuro!


Ritorno

Al ritorno il mio piccolo fotografo mi scattava ancora qualche fotogramma, poi ci fermavamo in osteria per un meritato panino (in ossequio alla giovine età mi limitavo ad un caffè, invece di birra e vino!).
Al banco c’erano i soliti 4 “imbriagoni” del paese, indi entrava un operaio del comune; ne scattava una conversazione interessantissima.
Di recente la comunità montana ha fatto piantare parecchie tabelle di divieto sulle strade sterrate della valle, accompagnate da un foglio in cui si specifica che la strada in questione è classificata ad uso silvo-pastorale, e il transito è consentito, previa autorizzazione, solo a chi ne necessita per tali usi. Qualche divieto è proprio ex-novo, ma la maggior parte riguarda strade su cui si sospettava che il transito non fosse consentito, ma la mancanza di indicazioni esplicite tacitava la nostra coscienza sporca di enduristi e si passava tranquilli. Ora quei segnali piantati stanno a significare “Lo sappiamo che passate di qui in moto, questo è un avvertimento, occhio che se insistete a passare la prossima volta troverete l’autopattuglia!”; sono preoccupato, e triste.
Tornando agli avventori del bar, nei loro discorsi ce l’avevano a morte con la Comunità Montana che ha messo i divieti dove “lori i passa da sempre”, “che non se poe più far gnente, anca sul tuo te ghe da chiedere il permesso anca per  tajare una rama!” e così via. Il povero operaio venica accusato di essere il responsabile del misfatto; il tapino si difendeva come mero esecutore degli ordini degli amministratori (come logico) e suggeriva ai protestanti di farsi il permesso di transito: apriti cielo! Ne scaturiva una discussione infinita sul fatto che loro non volevano pagare la marca da bollo (14 €) per avere il diritto di andare nelle loro proprietà: li pagherei di corsa 14 € per poter girare in santa pace!
Da questo origliare ho maturato alcune riflessioni:
-quanto i veri montanari sentano lontane, e in certe casi addirittura oppressive e nemiche, le realtà istituzionali che dovrebbero tutelarli (Comunità montane, assessorati di Comuni e Province, Parchi).
-di conseguenza queste istituzioni sono avulse dal contesto reale della montagna, non sono altro che luoghi di politica e potere per chi vi è alla guida, altro che tutela dell’ambiente.
-non che i montanari sino amici dei motociclisti, se proviamo a passare sul “loro”, sono capacissimi di piantarti un forcone sulla schiena, usi a fare selvaggia giustizia da se; infatti scendendo verso valle notavo con piacere che uno dei recenti cartelli che avevo visto un paio di settimane prima, era già stato divelto e fatto sparire! All’opposto, in un’altra zona della provincia, pochi giorni fa 5 enduristi sono stati fermati da un filo di ferro teso sul sentiero, e minacciati da un energumeno con un coltellaccio da legna (articolo apparso sui giornali locali).
-Conclusione: da uno o dall’altro, i motociclisti la prendono sempre in culo!

Ciao
Alves



Il Regolarista

quanto i veri montanari sentano lontane, e in certe casi addirittura oppressive e nemiche, le realtà istituzionali che dovrebbero tutelarli (Comunità montane, assessorati di Comuni e Province, Parchi).
-di conseguenza queste istituzioni sono avulse dal contesto reale della montagna, non sono altro che luoghi di politica e potere per chi vi è alla guida, altro che tutela dell’ambiente.
 
parole sante caro Alves ...... ocio al bocia la prossima volta  :-\ che questa è andata bene  ;D
i cavalieri di camelot vi aspettano fuori dai cancelli
membro di tana delle tigri ...... dio ci si arrapa con gli enduristi :)

Lancillotto

... porca miseria... bravo il ragazzo a spostarsi in fretta, fortuna è andata bene.

Bel giro, belle foto... mi chiedevo infatti come eri riuscito ad auto-fotografarti anche in corsa... poi ho capito  :D

Bel giro... se ti ricapita fammi sapere che anch'io ultimamente giro di sera (parto verso le 21) con le ruote stradali. L'ultimo giro che ho fatto (giovedì scorso) sono stato fino alle Laste basse... e verso Piovene.... ovviamente tutte stradine...  ;)
Se proprio devi comprare una moto da enduro... compra una XR! Ricorda, l'asfalto è ruvido e grattugia anche d'estate: usa le protezioni!