Menu principale

5° Meeting XR-ITALIA, VERONA 3 giugno ’06

Aperto da alves, Giugno 15, 2006, 17:30:22 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questa discussione.

alves

5° Meeting XR-ITALIA, VERONA 3 giugno ’06

Anche quest’anno il raduno di noi Xristi, di fatto e di anima, è stato un successo!
Oltre 50 iscritti, di cui una trentina abbondante in off-road, sono numeri importanti: se non ricordo male al primo meeting non eravamo più di 20, motard ed enduro, guide locali comprese.
Bello è ritrovare amici che si vedono raramente; nel mio caso, ad esempio, con i ragazzi padovani, Ciak, Il Regolarista, Nik: ogni tanto ci si prova ad accordarci per una uscita che va regolarmente a monte, almeno il raduno è una certezza, e una promessa di un successivo giro assieme!
Bello è ritrovare le facce di chi si incontra solo qui, gli amici che vengono da distante, MI, TO, GE, ecc..
Bello è dare un volto, una voce, alle letterine luminescenti che formano i nick-name e i 3D su questo forum.
Bello è vedere riunite tante XR di tutte le cilindrate, vecchie e nuove, masticate e tiratissime, con nemmeno un bullone originale e uguali a come mamma Honda le ha fatte negli anni 80-90; emozionante vederle in azione, in mano a piloti bravi e meno bravi: in quest’epoca sempre più fighetta, dove anche i 120 kg dell’Aprilia V2 paiono troppi agli agonisti dei miei stivali, vedere in azione i 140 kg delle XR600 mi entusiasma; e comunque c’erano piloti che ci sapevano fare coi grossi mono Honda, 600 e 650, al raduno!

IL TRASFERIMENTO

Quest’anno il raduno, dopo la parentesi 2005 che ci aveva visto in azione sulle colline ad est del capoluogo veronese, sotto la guida degli Inficiati, è tornato alla solita sede di San Pietro in Cariano, Valpolicella, con pranzo, e boa di ritorno, al passo Fittanze, in Lessinia.
Come da tradizione, affrontavo il tragitto VI-VR in sella, il più possibile in off; a farmi compagnia non il solito Diego, purtroppo alle prese con un malanno, ma NavahoXR, nuovo amico endurista possessore di una splendida XR630.
Si partiva alle 6.30, per valicare le numerose dorsali collinari che formano il sistema montuoso delle Prealpi venete.
Percorsi scorrevoli, per non rischiare di mancare l’appuntamento del meeting; però non sono mancate difficoltà!
Primo: un campo pieno d’erba alta un metro ostacola la nostra risalita; la leggera XR400 sgambetta in cima, la possente cavalleria del 630 scalcia sul terreno fangoso e slitta inesorabilmente; a spinta portiamo l’XR di Navaho in cima.
Secondo: salendo una mulattiera verso il veronese, dove questa interseca la strada asfaltata, incontriamo un cantiere stradale per la costruzione di un muro di sostegno della detta strada; i residui di cava, pietre, terra, sassi, sono caduti sulla mulattiera sottostante e ci troviamo di fronte alcune frane da superare. In una di queste Navaho si pianta, e ne uscirà solo dopo furiose cellerate, sotto l’occhio divertito degli operai!
Terzo: ci avviciniamo ad uno dei pochi punti esplicitamente vietati del percorso, una pineta in cima ad un monte; la sbarra di accesso è alzata, ahia!, brutto segno, ma procediamo; quando la pineta lascia il posto al declivio con infinite file di vigne, scorgo una Land Rover verde oliva a lato strada: mischia, la FORESTALE! Per fortuna passavamo veloci, e subito dopo c’è una curva che ci toglie allo sguardo del militare, così scendiamo a manetta la collina per sfuggire al posto di blocco.
Dal paese di Illasi in avanti, asfalto per Verona e la Valpolicella.


Navaho fagocitato dalla verzura


Ancora Navaho alle prese con le “russare”!


In basso a desta l’XR di Navaho affronta la frana, mentre l’operaio in braghe arancione lo osserva divertito!



IL RADUNO

Per una volta riesco ad arrivare al raduno con notevole anticipo, le ultime 2 edizioni avevo acciuffato il gruppo in partenza per un soffio; il ritrovo è in una piazzetta inedita, una specie di anfiteatro dal fondo in marmo e pini marittimi intorno, molto elegante.
C’è già un folto gruppo di piloti, tutti affaccendati a scaricare moto da furgoni e carrelli; i motard spiccano per eleganza e finitura di mezzi e tute in pelle, le fuoristrada sono mediamente più masticate, soprattutto le vecchie XR600.
Tosto portiamo i nostri saluti e l’iscrizione al WM, deus ex-machina del raduno; saluto la F.E.P., il Razzo, Jil the Rasta Man, gli Inficiati, Pablo, ecc..
Nel giro off vengono fatti 3 gruppi: il giro soft guidato dagli Inficiati, un secondo gruppo da Corradovr e un terzo da Michele XR400.
Io e Navaho finiamo nel terzo, quello del giro (porno) Hard: oltre al già citato Michele, Nik su CRE250, Ciak col Gas Gas 250 del fratello, 2 locali di cui non ricordo il nome su XR600 che faranno da scopa.
Il parco mezzi quest’anno è più omogeneo: le XR la fanno da padrone; di mamma Honda anche qualche CR, una Africa Twin da battaglia, la XL del Regolarista, poi alcune K, la Gas Gas, l’Husqvarna di Pablo, una Yamaha WR; nessuna CRF, nessuna XT o TT (cugine delle nostre XR), come nessuna Kawasaki, Suzuki.
Alcune foto del parco mezzi:


F A V O L O S A ! Peccato che abbia fatto il giro motard: mi piacciono i bestioni in fuoristrada!


Altro bel ferro, CR500: ma le gomme tradiscono che non  farà il giro off.


Il Regolarista fa onore al suo nik: si presenta con l’Honda XL scrambler del ’72!

IL GIRO: ANDATA

Finalmente si parte; il tempo no promette nulla di buono, il cielo è opaco, l’aria fredda, raffiche di vento scompigliano i pini marittimi che orlano la piazzetta, qualche goccia cade: Bene!
Sono le condizioni a rendere le imprese eccezionali, andare in moto col sole e il tepore estivo sono buoni tutti, noi Xristi si va col bello o col brutto tempo, sulla buona o sulla cattiva strada!
Il mio gruppo lascia San Pietro e subito le prime carrarecce e sentieri fra le vigne delle colline; il tipico fondo di queste zone, pietre smosse e lastroni di roccia, molta polvere, molti sassi scagliati addosso da chi ci precede (ci rimetterò il fanale, che era pure protetto, zioc…!).
Nelle prima mezzora incrociamo un paio di volte gli altri gruppi, sicuramente quello di Corrado, non mi pare i “Soft”, ma forse sbaglio;  a noi danno la precedenza, cazzarola, mi sento un senior!
La prima difficoltà che incontriamo è un tornante a sinistra, stretto ed inclinato, con a seguire una rampa corta ma ripida; Michele e Ciak passano, il Nik passa il tornante ma il suo CR non ha trazione sulle lastre viscide, e cade; tenta una seconda volta, guadagna qualche decimetro ma la caduta è in agguato. Gli XR600 non se la sentono di provare, cosicché loro e Nik seguono una via alternativa; io, testardo, mi lancio sul tornante e passo, prodigi della trazione by XR400!
L’unico appunto che devo fare riguarda il fatto che si corre sempre, per cui di foto ne faccio ben poche: e il diritto di cronaca va a ramengo!


Si intravede Nik in difficoltà…


…eccolo ritentare il tornante…


…sale…



…ma fra le rame si intravede il rosso CR a terra.

Il giro prosegue su sentieri stretti e guidati, immersi nella boscaglia; ogni tanto si esce in assolate radure coltivate, ci sono vigne ed ulivi, e nel cielo terso si distingue la sagoma del Lago di Garda, e la sottile penisola di Sirmione al suo mezzo.


Radura Valpolicellese

Progressivamente ci alziamo di quota, attraverso una zona di cava; il sentiero ha un fondo durissimo, lastroni di roccia oppure grossi massi instabili, i denti battono fra loro come le nacchere di una ballerina di flamenco Sivigliana, dalla quantità di colpi che le ruote prendono!
Navaho è davanti a me, e si esibisce in un involontario numero d’alta scuola: la ruota anteriore gli salta fuori dal sentiero, mentre la posteriore rimane sulla traccia trattenuta dalla spondina; il vicentino, per non cadere, da gas e avanza per alcuni metri con l’XR di traverso, una ruota dentro e una fuori il sentiero! “Questo ora si ammazza” penso, ma finalmente riesce a rientrare con l’avantreno e raddrizzare la moto.
Il sentiero sfocia in una polverosa sterrata, dove sostiamo e veniamo raggiunti dalla notizia che Corrado ha avuto un incidente serio: corsa al Pronto Soccorso e 5 punti sulla tempia per lui, accompagnato da Pablo che altruisticamente rinuncia al giro in moto per soccorrere la guida.
Il secondo gruppo si trova però senza guida, e allora una delle scope del mio gruppo scende a recuperare gli altri, dandoci appuntamento al paese di Monte.
Noi si prosegue fino al paese, sferzato da robuste raffiche di vento; sui gradini della chiesa sostiamo a lungo in attesa degli altri.


Il nostro gruppo in sosta


Sul fianco del monte il paese di …Monte!

Una volta raggiunti dagli orfani di Corrado, si parte tutti insieme; saremmo stati almeno 15-20 moto, decisamente troppe, considerando il rumore assordante…
Comunque si prosegue lungo la solita mulattiera ciottolosa che parte fuori dal paese; si forma un primo tappo su uno strappo in salita, forse qualcuno spinge un po’, forse qualche 600 si spegne e il pilota si danna per riavviarlo, ma tutto sommato si sale spediti, fino al famigerato tornante a gomito dal fondo di lastre di roccia inclinate; qui tutti passano, in maniera più o meno elegante, girando le moto di peso e salendo in contropendenza sulla roccia viva.


Tappo in mulattiera


Le retrovie: Navaho e le scope


La coda al tornante




Ed ecco il vostro tornante preferito!

Il sentiero termina in una strada sterrata che velocemente scende all’asfalto; gli anni precedenti si continuava a salire, per affrontare la famigerata pontara delle cave, uno sbrego tracciato nell’accumulo di sassi e ghiaia di una cava: un luogo dove spinte, cadute e sofferenza sono la norma, perciò le guide, guardando gli orologi, decidevano di saltarla a pie pari.
Non così la pensavano gli Inficiati, che portavano il cosiddetto gruppo “soft” ad ammazzarsi sulla pontara: non a caso sarebbero arrivati alla trattoria con un’ora di ritardo su noi “Hard”!
Da questo punto in avanti il percorso cambia aspetto: stiamo salendo di quota, 600-700 metri, fa freschino, abbandoniamo del tutto sentieri e mulattiere per facili e scorrevoli sterrate fra i paesi di Breonio e Fosse.
Guido alle spalle del Regolarista, con la XL 250 del 72, ed è un piacere guardarlo; Andrea ha una moto mezzo metro più bassa delle moderne, ingobbito sull’argenteo serbatoio di metallo mi rammenta un coriaceo buldog in caccia, in mezzo ad una muta di agili levrieri; ma in barba alle sospensioni da 100 mm (alla grande!) che monta, tiene il passo di tutti, e diciamo la verità, va sicuramente più forte di molti del gruppo!
C’è solo un breve tratto in una pineta dove la strada si riduce ad accidentata mulattiera, tutta gradoni e  fessure nella roccia viva, dove il Regolarista mi si blocca sul gradone da mezzo metro; ma poi ne viene fuori da solo.
Arrivati a l’ultimo paese prima del Fittanze, ci si parano davanti i bastioni finali della Lessinia, Il Corno d’Aquilio e altre cime sui 1.500-1.600 metri, ancora chiazzate dalla neve!
Prendiamo quota per una ampia sterrata fra pini e pascoli,curvi sotto il soffio di un vento gelido e potente, tanto che preso di fianco ostacola la traiettoria della moto.
La strada non è quella giusta, dobbiamo scendere a valle e prenderne una alternativa, doppia razione di gelo, sicuramente tutti non vediamo l’ora di raggiungere il ristorante: c’è gente in sola maglia, e la temperatura non sarà certo superiore ai 10 gradi!


Il gruppo nei pressi del passo Fittanze

IL PRANZO

Questa masnada di motociclisti puzzolenti ed infreddoliti scende dal Fittanze alla vicina località di Sega di Ala, in territorio trentino, dove prendiamo possesso del salone principale del ristorante, fra lo sconcerto dei pochi avventori presenti, ingenuamente convinti di passare un tranquillo e riservato sabato in montagna, invece di essere circondati da 50 cinghialoni!
Il gruppo fuoristrada soft, come anticipato, è in forte ritardo, mancano anche i motard: il loro giro era molto lungo, poi il WM dirà che ci sono stati problemi tecnici (un XR650 sbiellato!); noi fuoristradisti non conosciamo il galateo, e senza ritegno ordiniamo alla locandiera di portarci le vivande, e soprattutto il vino!
Arriva anche Corrado, accompagnato da quella sagoma del Pablo: a vederlo con cerotti, collare e macchie di disinfettante sul volto fa impressione, ma sta abbastanza bene, per fortuna!
A tavola si ride, si scherza, si commenta il giro, ciascuno, milanesi, veneti, torinesi, racconta dei propri posti, del proprio enduro, si lanciano inviti, si pianificano uscite che forse non si riuscirà mai a fare (almeno io, dovrei prendermi un mese di ferie per andare da tutti!), ma è bello anche solo sognarle!


La mangiatoia


Tavolata degli “Hard”


Inficiati e giro “Soft”


Motard con WM




Parco moto



La voglio anch’io!!

IL RITORNO

Come siamo arrivati primi, noi del giro “duro”, ci alziamo che gli altri devono ancora finire, da veri cafoni: ma abbiamo un giro da fare, ecchecazzo!
Nei primi chilometri percorriamo a ritroso le ultime sterrate fra i pascoli, fino a Fosse, dove deviamo verso Sant’Anna di Alfaedo per il rifornimento; rifornimento effettuato in un minuscolo benzinaio di sole 2 pompe, gestito da un vecchio uscito direttamente da casa per  servirci: quell’uomo con noi Xristi si è guadagnato la giornata!
Da lì in avanti ci immergiamo nella foresta che ricopre le pendici del vajo;  dapprima su percorsi comunque scorrevoli, caratterizzati da pietra mista a terra e fango; poi, man mano che ci avviciniamo alla pianura, le carrarecce lasciano il posto a stretti sentieri nel bosco, abbastanza tecnici e guidati, a mio modesto parere molto belli ed entusiasmanti.




Sulla via  del ritorno

Non mancano alcuni strappi che mettono in difficoltà più di un pilota; alcune salite brevi ma rese ostiche da sassi scivolosi, ma soprattutto u favoloso toboga in discesa, una specie di pista di bob nella foresta, con lastre di roccia liscissima spalmate di fanghetto.
I distacchi si allungano, e qualcuno si perde, ma poi ci si ritrova tutti alla piazzetta di partenza, dove sono già arrivati anche gli altri gruppi.
Il mio contakm segna 199 km, togliendo i circa 80 fatti alla mattina per raggiungere l’appuntamento, sono la bellezza di 120 km di giro, non male per un raduno!
Sono le 18.00, io e Navaho abbiamo appena il tempo di un veloce saluto, senza poter approfittare della birra offerta dalla F.E.P., che dobbiamo incamminarci verso il vicentino.
Il ritorno sarà tutto su asfalto, molto meno poetico della mattina; in garage la mia moto segnerà 286 km: una buona giornata di enduro.
Al prossimo meeting

Ciao
Alves


Il Regolarista

Grande Alves come sempre il nostro narratore ...... grazie per il bulldog  ;)
i cavalieri di camelot vi aspettano fuori dai cancelli
membro di tana delle tigri ...... dio ci si arrapa con gli enduristi :)

ARTIGLIO

Ci interessa molto di più la "Reppà" da conquistare che quelle che abbiamo già conquistato.
MARIO MAGNOTTA FOREVER

Pablo

OTTIMO report come sempre GRANDE ALVES...
ma...
C'è un piccolissimo ERRORE!!!

Citazione di: alves il Giugno 15, 2006, 17:30:22 PM
5° Meeting XR-ITALIA, VERONA 3 giugno ’06

Nel giro off vengono fatti 3 gruppi: il giro soft guidato dagli Inficiati, un secondo gruppo da Corradovr e un terzo da Michele XR400.
Io e Navaho finiamo nel terzo, quello del giro (porno) Hard: oltre al già citato Michele, Nik su CRE250, Ciak col Gas Gas 250 del fratello, 2 locali di cui non ricordo il nome su XR600 che faranno da scopa.
Il parco mezzi quest’anno è più omogeneo: le XR la fanno da padrone; di mamma Honda anche qualche CR, una Africa Twin da battaglia, la XL del Regolarista, poi alcune K, la Gas Gas, l’Husqvarna di Pablo, una Yamaha WR; nessuna CRF, nessuna XT o TT (cugine delle nostre XR), come nessuna Kawasaki, Suzuki.

C'era la DR-Z dell'amico BADMAX!!!  :P hehehehehe lo so lo so è sfuggita alla lista!!

Pablo


Giuro davanti a Dio: MAI e MAI Più...
Fino alla prossima volta!!

gianca charly

il pistola che ha formato il tappo sulla mula ero io mi si e spenta la moto(niente scuse sono un pistola ho sbagliato) ringrazio ancora stefano sulla bmx opps xr 600   :P   ma la portava come tale  mi ha avviato la moto e  fatto ripartire fino al tappo del tornante di pietra  lui come se niente fosse ha scelto il passaggio piu fetente ma aveva una bicicletta (xr 600) messa in spalla e via.... come se niente fosse come guida!!! grazie a tutti bellissima giornata e complimenti ottimo report grande alves  ;) ciao

Tetomotard

Bellissimo!!
Anche se non c'ero mi è sembrato di aver fatto il giro off con voi!!!
Northern Europe, Stockolm, beauty on water. In the capital city of Sweden law abiding citizens go about theyr daily lives in armony; but if you are fortunate and listen carefully you can hear whispers of a mith, rumors of a man, a legend. Dressed in midnight black speeds through the rush hour traffic like the holy wind driving the autorities mad with rage; and so far all the attempts to stop him have failed. Those who have heard know his name...GHOSTRIDER!!

Lancillotto

#6
per i non autoctoni...   :D :D :D

braghe = pantaloni
russare = piante spinose che di solito ti strappano la divisa da enduro appena comprata  ;D :D :D


Mitico Alves come sempre.... troppo bello!
Il tornante maledetto me lo ricordo, l'ho fatto pure io al primo XR meeting... e pure la pontara che avete evitato...

Ciao Lanci
Se proprio devi comprare una moto da enduro... compra una XR! Ricorda, l'asfalto è ruvido e grattugia anche d'estate: usa le protezioni!

nik

Grande Alves, ocme sempre il nostro narratore.
Per quanto mi riguarda, al primo tornantino, ho fatto il mio numero personale:
la prima fase quando ero dietro a ciak, ho avuto un momento di esitazione dovuto al fatto che ciak aveva rallentato, e poi ho esagerato con il gas e non salivo.
Poi al secondo tentativo ho esagerato con il gas, e ("per l'emozione di aver fatto la curva"  come ha detto Stefano la nostra guida con l'XR600) salendo un pò troppo sulla sponda del tornantino, mi esibivo in un non tanto elegante carpiato, applaudito anche dalle formiche di passaggio (fortuna che non ci capiscono molto di tuffi).
Ma con l'aiuto della compagnia della spinta, abbiamo rimesso la moto sul sentiero e sono potuto salire poi senza problemi.
Diciamo che mi è servito per rompere il ghiaccio.


navaho

#8
…. un campo pieno d’erba alta un metro ostacola la nostra risalita…. Navaho fagocitato dalla verzura…

Erano ortiche, ziobilly !!!

… si esibisce in un involontario numero d’alta scuola: la ruota anteriore gli salta fuori dal sentiero, mentre la posteriore rimane sulla traccia trattenuta dalla spondina; il vicentino, per non cadere, da gas e avanza per alcuni metri con l’XR di traverso, una ruota dentro e una fuori il sentiero! “Questo ora si ammazza” penso, ma finalmente riesce a rientrare con l’avantreno e raddrizzare la moto

Giuro, l’ho pensato anch’io; non so come ho fatto ad uscirne vivo e per questo non finirò mai di ringraziare la mia amata motoretta (anche perché a 47 anni lasciare moglie e 2 figli a carico la cosa sarebbe stata poco igienica)

… guido alle spalle del Regolarista, con la XL 250 del 72… ma in barba alle sospensioni da 100 mm (alla grande!) che monta, tiene il passo di tutti, e diciamo la verità, va sicuramente più forte di molti del gruppo!….

Come spesso si dice “la classe non è acqua” ma qui ragazzi siamo a livelli moolto ma mooolto più su… anche per quanto riguarda la simpatia (sua e del “fratellino” Ciak)

Alves, ancora grazie.

Il Regolarista

i cavalieri di camelot vi aspettano fuori dai cancelli
membro di tana delle tigri ...... dio ci si arrapa con gli enduristi :)

mvc76

Come sempre un bellissimo report!

Un vero peccato non essere riuscito a venire!  :(


mvc76
Chi va' piano, va' sano e va' lontano....
chi va' forte...arriva un po' prima!!

..la mia ex

Fred Krueger

Come sempre, sembra di essere lì quando si leggono i tuoi report. Spettacolare.  :)

Francesco Ioni, per gli amici Checco. Beta RR 4e½. Fschhh
'Once run the dog, once escape the rabbit'

alves

Citazione di: Il Regolarista il Giugno 15, 2006, 17:45:07 PM
...... grazie per il bulldog  ;)

Ho solo detto la verità!

Citazione di: Pablo il Giugno 16, 2006, 00:09:37 AM

ma...
C'è un piccolissimo ERRORE!!!

C'era la DR-Z dell'amico BADMAX!!!  :P hehehehehe lo so lo so è sfuggita alla lista!!

Pablo

C..O, hai ragione, lo avevo pure visto con il suo DRZ col serbatoio in alluminio!
Mea culpa!

Ciao
Alves

Frasca

Grandissimi ragazzi, gran bel giretto ( come sempre....se  Alves ci va deve essere di sicuro una garanzia!!!!!!)

Poi adesso si è riunito anche nonno Navaho! (ciao ciccino mio...quando torni a farmi compagnia?)

navaho

Io in verità non ho mai smesso.
Ma non sei tu quello che ... il sabato no, la domenica non so, il lunedì per carità ....
Frasconaccio amico mio, io sono uscito anche sabato scorso (con Mimmo, Andrea, Mauro, Francy) ma tu dov'eri? valàvalà, vedrai che ti ritrovo prima o poi ...  :bat:
Ciaobbelloooo  :birra: