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Circuiti stradali, l'ennesima tragedia

Aperto da Kap, Maggio 17, 2008, 02:25:04 AM

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belzebelze

resto della mia opinione, anche per le ragioni precisate in pm al mod  ;)

nik

Non sono storie da film o di disagio sociale, quì stiamo parlando di gente che ama la velocità, e la sceglie come passione.
Non ci sono obblighi.

Tacco

#17
Non ci sono obblighi ma si sa che per emergere e per avere notorietà talvolta sei costretto a scendere a patti con la sicurezza. Anche i piloti nei campionati più noti si sono a volte lamentati per standard di sicurezza non giudicati accettabili. Eppure sono pagati tantissimo. Nelle gare di cui stiamo discutendo i piloti credo abbiano poco potere; vuoi correre? allora rischia, non vuoi? stattene a casa.

Non approvo questo tipo di gestione delle gare motociclistiche e credo che si debba evitare di buttare gente in pista se il rischio è così alto. Andare forte ed arrivare primo non li vedo necessariamente così imprescindibili uno dall'altro.
Il Tacco enologo ubriacone "a chi non beve vino Dio neghi anche l'acqua"

antarctica

Nelle vene di ogni pilota corre mescolato al sangue un germe di pazzia.
Sulla base di una semplice competizione è molto facile trovare tra i piloti quelli che, trascinati da una smania irrefrenabile, oseranno e rischieranno all'inverosimile dovunque: strade, piste che siano.
Non so perchè ma è così.
Nessuno sputa sulla vita ma in certi contesti la spinta verso l'irrazionale è veramente forte, tanto ne siamo attratti. La sfida è una molla incredibile per un pilota.

Io non sono più un pilota da decenni ma quel senso di incoscienza malgrado l'età avanzata è rimasto.
Ne ho avuto prova qualche giorna fa quando un amico collezionista mi ha proposto di portare in pista alla Manifestazione ASI di Varano una delle sue bellissime moto.
Non me lo sono fatto dire due volte: ho preso tuta,stivali e tutto il resto e sono andato.
Al momento di entrare in pista stava venendo giù il diluvio universale e il mio amico mi ha fatto presente che avrei potuto anche rinunciare. "Figuriamoci!" mi sono detto "sono venuto quà per questo".
Così sono entrato con altri otto "irriducibili": sguardi torvi e rancoreggianti già alla partenza.
Inutile dire che sono stati una decina di giri molto difficili e qualcuno ha pure assagiato l'asfalto. Ad ogni giro che stendevo la 5a davanti ai box ripetevo a me stesso chi me lo avesse fatto fare ma appena il rettilineo finiva il pensiero tornava con rabbia a cercare il "passo giusto" per non farmi avvicinare dagli altri.
Non era una gara di campionato, anzi non era proprio niente ! Ma ero là a tirare lo stesso come un matto sotto l'acqua. Il bello è che l'avrei fatto anche se fosse stato un circuito stradale.
Insomma se si vogliono salvaguardare le vite dei piloti qualcuno dovrà pensare a tutelarli eliminando certi rischi.
Si pensa che i circuiti sradali siano pericolosi ? Bene ! Allora che li eliminino o li mettano fuori legge altrimenti di piloti a correrci ce ne saranno sempre (e non perchè non hanno scelta).

PS: Io trovo che correre al TT sia il massimo della pazzia... una scemata pazzesca... eppure se qualcuno mi avesse invitato ad andarci... sarei partito anche a piedi.


Get a ride in the wild side !