Menu principale

Re:LA SCIVOLATA DEL POMINO

Aperto da nik, Novembre 23, 2004, 20:18:29 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

0 Utenti e 3 Visitatori stanno visualizzando questa discussione.

ciak

Andrea: vedo che la minaccia sortisce l' effetto desiderato  8) 8) 8) 8)............ti spedisco le manopole per posta con la cifra pattuita per il riscatto  ::) ::)

ciak

io sono una persona molto calma di solito [angelo], mi incavolo solo quando mi muore la moto e magari dopo non si accende subito e in poche altre occasioni [brucio]

comunque mi sono fatto un giretto con la tua moto [bat] per asciugarla bene dopo averla lavata, ma come ca**o fai ad andare via con la frizione senza un pelo di lasco [martellate]??

p.s. non prendere per il culo uno debole di stomaco che si è fatto tutto giovedì seduto nel cesso per un influenza intestinale [smoker]...

nik

#2
Citazione di: ciak il Novembre 23, 2004, 21:06:34 PM
p.s. non prendere per il culo uno debole di stomaco che si è fatto tutto giovedì seduto nel cesso per un influenza intestinale [smoker]...
Mi scusi esimio, non mi permetterei mai di prenderla per i fondelli [bugiardo]

Premessa:
Narrerò in piena libertà e senza nessuna costrizione, questa novella grazie all'ostaggeria della mia cavalcatura da parte della F.E.P.(Fratelli Enduristi Padovani) [bang01]

Preparativi:
Dopo innumerevoli telefonate [telefono] tra di noi per come organizzare l'evento, ma soprattutto il trasporto dei mezzi, purtroppo mio fratello RUFUS deve abbandonare per cedimento fisico (sarebbero state 2 F.E.P.), quindi ripieghiamo per caricare anche il mio calabrone sul carrello dei fratelloni.

Partenza:
Quindi partenza fissata per le ore 6.00 dalla base operativa in direzione Pomino. Raggiungo in orario (almeno stavolta) il luogo della partenza, parcheggio il mezzo messomi gentilmente a disposizione dalla mia principessa (tanto lei usava il mio :D), carichiamo le masserizie nella FEP-MOBILE, agganciamo il carrello, controlliamo che le cavalcature siano ben legate e finalmente si parte.
Dopo pochi kilometri, il ciak pensa di allietare l'allegra compagnia con l'ascolto di alcuni brani di musica "dodecafonica", coaudivata da alcuni gorgheggi degni veramente di nota del cantante del gruppo, che definirei un baritono, tanto che durante l'ascolto di un brano mi esce l'espressione "ma i ga da farghe proprio tanto mae" (ma devono fargli proprio tanto del male), alchè il ciak vedendo la nostra ignoranza musicale decide di passare ad un genere più popolare, come il valzer lento, affinchè non uscissero altri commenti da parte dei compagni di viaggio.
(preciso che il primo CD era di trash-metal ed il secondo era dei metallica e che mi sarebbe tanto piaciuto schiacciare un sonnellino, ma non ditelo a ciak sennò mi sega la moto con un flessibile e la vende a pezzi)

Tappa:
Giunti in quel di Roncobilaccio abbiamo fatto tappa in Autogrill per rifocillarci un pochino in vista della sgommata del Pomino (vabbè questa me la potevo anche risparmiare).
Al risalire in macchina il ciak manifesta intenzioni strane sull'andamento meteopatico del suo reparto digerente, al quale risponde con fermezza Andrea intimandogli di dare fiato alle trombe all'esterno dell'automezzo, in modo da non rimanere intossicati da gas nocivi una volta ripreso il viaggio [help]

Deviazione:
Riprendiamo il cammino (ennò, stavolta vi risparmio la rima), e nel mentre che ci avvicinavamo a Firenze, si cominciava a tirare a sorte su quale doveva essere l'uscita autostradale più comoda alla meta: Firenze nord l'abbiamo scartata subito (troppo banale), Incisa non ci sembrava, i miei ricordi e la cartina "interpretata" dal ciak davano Firenze Signa, Andrea era fissato su Pontassieve ed era in minoranza quindi .... Signa!!!
Una volta usciti dall'autostrada, secondo cartina dovevamo passare per Firenze-Scandicci ecc. ecc. insomma dopo alcune rotatorie dove ciak diceva "facciamola un'altra volta", alcuni semafori ed il netto sentore che ci stavamo avvicinando al centro città, Andrea mette su il broncio, batte il pugno e decide di tornare sui propri passi, e rientrare in autostrada. [grrr]
Chiediamo informazioni ad un viandante che era affiancato alla nostra sinistra con tanto di moglie che stava parlando al cellulare, che ci dice di riprendere l'autostrada ed uscire a Firenze Sud e poi dopo pochi kilometri avremmo trovato Pontassieve, ecc. ecc.
Ringraziamo e riprendiamo il cammino rientrando da Firenze Nord, ripassiamo Signa, Certosa e finalmete Firenze SUD, tra innumerevoli "Te o gaveo dito mi"(te l'avevo detto) e "ma ea cartina disea cossì" (la cartina diceva così) e altre frasi tipicamente venete che si sono risolte in una gran risata. [rofl]
Poi il cammino verso Rufina (evito di dire Pomino sennò sembra che lo faccio apposta) era disseminato di esemplari fiat500/600/uno-dotati+cappello+crisantemidaportarealcimitero
+mogliechedicevadinoncorrerealfianco [steering] che non hanno fatto altro che aumentare i valori di colesterolo nel sangue di Andrea che tentava invano di recuperare sulla deviazione heavy-metal fatta in precedenza. [grrr]
E comunque alla faccia dei pochi kilometri dopo l'uscita!!! C'era ancora un bel pezzo di strada da fare prima di raggiungere Pomino, che peraltro si raggiungeva seguendo le indicazioni "del graspo de ua"(grappolo d'uva) essendo sulla strada del vino, [sbevazza] cosa a cui noi enduristi padani ci avviciniamo raramente. :D
Oltre al ritardo, la F.E.P. doveva anche fare rifornimento supplementare per affrontare il secondo giro della cavalcata,
ma ad ogni distributore c'era una scusa diversa per non fermarsi: e le pompe sono troppo pompe, e quel distributore è troppo distributore, e non ce n'e uno a destra e li costa più di quello appena passato, tanto che alla fine decideranno di andare a rifornirsi direttamente in moto alla fine del primo giro.
Che razza di elementi!!!!  [mavai]

Arrivo a destinazione:
Finalmente arriviamo, e notiamo che quest'anno non hanno lesinato nel servizio d'ordine, bloccando le strade, indicandoci il parcheggio e credo ci fossero almeno 2 ambulanze.
Erano circa le 10 quando abbiamo iniziato a scaricare le cavalcature dal carrello, e abbiamo mandato ciak a prendere i gettoni dell'autoscontro.
Il mass-cio (come amorevolmente noi chiamiamo ciak) torna equipaggiato di tre pettorine ed un cartone contenente 3 bottiglie di vino, che già da subito volevamo assaggiare, ma eravamo in ritardo.
Queste erano le nostre cavalcature prima della partenza

Terminiamo le operazioni di vestizione con un temperatura che sfiorava gli zero gradi, mentre ciak aveva ancora dei gas che "dovevano" uscire sottoforma di rutto libero, tanto da farmi esclamare "te si proprio un mass-cio" (sei proprio un maiale), e lui "non me smentisso mai" (non mi smentisco mai). [ehmops]

La molla:
Pronti per la partenza Andrea ed il sottoscritto cominciamo a riscaldare i mezzi da combattimento, mentre ciak stava terminando la vestizione. Una volta salito in sella preme il magico bottoncino, e mentre io inquino un po l'aria con il mio calabrone vedo Andrea che mi fa dei cenni con la mano, guardo verso ciak e vedo che con fare deciso mi dice di spegnere, e fa spegnere anche Andrea. Il Kappa non voleva partire, ed il mass-cio stava "agendo" sulla pedalina per non sfruttare troppo la batteria, ma senza risultato.
Andrea scende dal suo destriero (la nobile svedese Scassaberg) e offre fraterno aiuto a ciak che continua a pedalare finchè stremato è costretto a cedere. [svenimento]
L'endurista Padovano sale in sella e dopo qualche sapiente scalciata fa risvegliare il kappone, che poi si rispegne ancora. In questo momento ciak è su tutte le furie, [tepoz] riprende la sua cavalcatura, la mette in moto e parte. Ok, il personaggio è carico al punto giusto per macellare chi si trova tra lui e la meta [sfiammo]


….riprendiamo il racconto per non lasciare a bocca asciutta i nostri accaniti lettori, bramosi di sapere come si svolse la vicenda della spedizione padana in quel di Pomino.
In realtà, se non finisco questo racconto entro breve tempo, il telaio in allumino della mia CRE servirà a fare dei fermacarte e posacenere in vari uffici del Veneto. [eehh]
Avevamo lasciato l’allegra compagnia del tassello al momento della partenza per la motocavalcata, dopo essersi sorbita un viaggio a base di trash-metal e travaso di bile, uscite autostradali con strane insegne , moto che fanno fatica a partire, abbigliamento ultraprotettivo (praticamente una superpippo di lana) per ciak, e ….. va bè, basta, andiamo avanti.
Dicevamo, che il ciak parte bello carico (di nervoso) [sfiammo]  visto che il suo magnifico K (sviolinatina innocente) lo ha un pochino fatto penare alla partenza, e in quello stato d’animo, dopo appena 100/200metri troviamo subito un tappo.

Cavatappi:
Il sottoscritto, essendosi appena svegliato, [zzz] comincia a realizzare che ci sono delle moto ferme, che ci sarà del tempo da aspettare, che bisognerà ….. e altre amenità varie, ma non faccio nemmeno in tempo a realizzare tutti sti discorsi, che il ciak è sparito. Lo cerco con lo sguardo, in mezzo a tutta sta accozzaglia di uomini e mezzi, ma non c’è più, mentre le mie orecchie carpiscono discorsi del tipo “ e che diamine, non siamo mica ad un gran premio” o anche “ un attimo di pazienza, che fretta c’è?”, e mi chiedo, visto che tutti siamo fermi, chi poteva aver creato tutto questo scompiglio?
Secondo Voi, chi poteva essere stato? “El mass-cio” e chi sennò. Infatti mi racconterà poi Andrea, che vedendo il fratello immediatamente al di là del tappo, e non capendo come aveva fatto, visto che gli altri partecipanti erano ancora sani e salvi e comunque non c’era lo spazio per passare in mezzo, nota che ad un lato del sentiero è visibile una sgommata continuata (la famosa sgommata del Pomino), realizzata dal ciak con l’anteriore artigliato fuori del sentiero e il posteriore che in diagonale grattava il bordo del sentiero.
Quella fu l’unica traccia del ciak a noi nota del primo giro della cavalcata.
Nel frattempo, io e Andrea avanzavamo abbastanza piano, non capendo cosa significava un tappo dopo appena pochi metri percorsi. Riesco, spostandomi tutto a destra, ad avanzare e superare questi indecisi, per capire meglio cosa stava succedendo, e vedo che all’inizio dell’indecisione, c’è un personaggio seduto su un kappino nuovo fiammante, completino nuovo di zecca della ufo (ovviamente in tinta con la moto), senza casco, con una capigliatura che in confronto quella che ha vinto il concorso Panten protagonist 2004 può tranquillamente ridare indietro il premio e ritirarsi a vita privata in qualche eremo, il quale (o la quale :D) a mo di vigile urbano dirigeva il traffico. Con una voglia matta di chiedergli che marca di balsamo usava, mi faccio strada e raggiungo l’uomo immagine, per capire meglio la situazione, seguito come un’ombra da Andrea che stava sbuffando per la tremenda indecisione degli altri partecipanti, ma la situazione era che come le sirene di Ulisse, dopo aver ascoltato la sua voce, i concorrenti parcheggiavano la moto a lato.
A questo punto, anche il mio sistema endocrino cominciò a produrre tiroxina in quantità fuori della norma, e ignorando completamente l’eunuco kappatiemmedotato, innesto la prima e parto per affrontare quella parvenza di salita che mi stava di fronte, dove il fondo offriva una buona aderenza.
Ma il divertimento non fa neanche in tempo a cominciare, che dopo la prima curva a dx, un’accozzaglia di uomini e moto è sparpagliata per il sentiero, e sembra incapace di proseguire. [grrr]
Per la mia scelta di traiettoria, sono costretto a fermarmi dietro uno splendido kavasaki, immeritatamente cavalcato da un individuo della specie dei bradipi errandibus circensis, il quale non sa dove si trova, chi è, ed un sacco di domande del genere, e per scendere dalla moto (chissà perché poi, visto che lui era parcheggiato quasi in piano,) impiegherà la bellezza di 2 minuti, ostruendomi maggiormente il passaggio. Andrea dietro di me, ma in posizione più strategica, fuma visibilmente dal casco, e decide di abbandonare la posizione e salire per quella che si rivelerà una salitina veramente innoqua.
Alla fine l’individuo che mi sta davanti inclina la moto verso di lui, lasciandomi intravedere un pertugio, che sfrutto immediatamente e raggiungo Andrea che mi stava aspettando all’uscita del sentiero.
500 metri in circa 5 minuti, non male come inizio.
Vi chiederete “ ma come avrà affrontato la situazione ciak?”
Curiosoni, vi accontento subito: l’endurista padano, raggiunto il personaggio con i capelli d’oro, esita un attimo per vedere se qualcuno parte, e poi si lancia sulla salita, ma invece di fermarsi come il sottoscritto e Andrea, prosegue il suo incedere con “Ruota-sopra-cerchio, Piede-sopra-stivale, e urlando “OCCEE, OCCEEEE” (occhio, occhioo :D :D :D)
seminado il panico tra i presenti e creando varchi anche dove non c’erano.
Ecchevoletefarci, questo è il mass-cio


…riprendendo l’argomento, posso altresì confermare le “argute” impressioni di Andrea a riguardo degli sguardi terrorizzati che abbiamo incontrato nella prima salita/tappo, dopo il passaggio del mass-cio padano :o :o :o :o
Ok, ma andiamo avanti.

Il percorso:
Oramai ciak era lanciatissimo, e lo incontreremo solo alla fine della cavalcata, anche se lui asserisce di averci aspettato (bo?? :-[ :-[ ). Intanto io e Andrea proseguiamo e dopo pochi kilometri, ci viene propinato un bivio [stop] caratterizzato dalle seguenti diciture : FACILE a sinistra e DIFFICILE a destra, sul quale non abbiamo pensato di dedicare neanche un secondo scegliendo la parte cosidetta DIFFICILE, che era caratterizzata da una salita di circa 200 metri, con una ESSE in cui c’erano due belle pietre lisce che avevano bloccato due partecipanti, che al nostro passaggio avevano lo stesso sguardo terrorizzato del tappo in partenza [shock]. Mah, forse è appena passato ciak (pensai)…Nella speranza di riacciuffare il fuggitivo, tento di aumentare l’andatura, ma l’esperienza ed il manico del portatore di Scassaberg è tanta, così ad ogni crocicchio è costretto a schiacciare un sonnellino [zzz] mentre attende il mio arrivo, senza contare che ad una svolta a sinistra situata su un terreno apparentemente compatto e asciutto, appena accenno a svoltate con l’anteriore, la moto mi sparisce da sotto, e mi ritrovo in piedi, con la moto ad un metro di distanza [scratc]. Ovviamente a tale spettacolo non poteva mancare un po’ di pubblico, che commosso fino alle lacrime [applausi] , mi cosparge di fiori e frasi di sincero apprezzamento [mavai], e mentre penso che mi è andata di lusso nel restare in piedi, uno dello staff mi dice “non sei l’unico, non ti preoccupare”, frase che sente anche Andrea che, parcheggiato poco lontano, mi stava aspettando. In effetti il ghiaccio, peraltro non visibile in molti tratti, mieteva vittime a tutto spiano [vetro], se ne ricorderanno bene, due tipi con il WR che davanti a me cadono prima uno e poi l’altro all’improvviso, colpevoli solamente di aver provato a dare gas, con scivolata kilometrica, rottura leva, botta [legnate] e sgomento [sgrat], oppure due crossisti con yz vecchiotto e RM 250 4T nuovissimo in accoppiata nel sottobosco, con pattinata durata così tanto che mi stavano uscendo le lacrime agli occhi per la commozione [disperato].
Proseguiamo il percorso, cercando di non farci fregare dal terreno ghiacciato, ed il sottoscritto non essendo particolarmente veloce, continua ad essere sottoposto ad un massacro verbale da parte di Andrea [motz] che mi esorta amorevolmente [martellate] a dare gas, superare quelli che intralciano il cammino [scooter], ecc. ecc.
Nel frattempo, complice il freddo, ho un’impellente necessità di espellere dei liquidi dal mio corpo, e questo incessante bisogno, mi fa assumere delle strane posture sul mezzo [mukka], che non aiutano certo a velocizzare la mia scarsa andatura. Finalmente all’uscita da un pezzo dentro al bosco, trovo Andrea che sta convincendo il suo Scassaberg a riavviarsi, e ne approfitto per innaffiare abbondantemente dei tronchi che offrivano un buon riparo alla vista altrui e anche un momentaneo e sicuro appoggio alla mia cavalcatura. Ora andava molto meglio [ok], e quindi ci rimettiamo in marcia, con la cavalcatura di Andrea che aveva voglia di fare dei dispetti [beffe], infatti ogni tanto lo trovavo parcheggiato ai lati del percorso che spedalava e parlava in modo amorevole alla sua Scassaberg [porc], tanto da convincerla a ripartire e deambulare per qualche altro kilometro. Gli scherzetti (o dolcetti) della nobile svedese, andarono avanti per un po’ di tempo, ma poi tutto si sistemò senza bisogno di interventi di sorta [martello]. Probabilmente sarà stato a causa di sbalzi di temperatura [malato].

Gli Xcroci:
Io cerco di non perdere di vista il compagno di merende, ma ad un crocicchio, sbaglio direzione seguito anche da un altro personaggio, proseguo per circa 1km e mi rendo conto [idea] che non essendoci segni di passaggio, ne frecce, ne altri motociclisti, con una buona probabilità avevo sbagliato strada. Ritorno sui miei passi seguito dal personaggio di prima e qualche kilometro più in là, trovo Andrea che mi offre tutta la sua comprensione sull’accaduto [chat] [brucio] [martello2]. Proseguiamo più spediti, e seppure con una certa insicurezza, mi butto anch’io in qualche sorpasso, anche se il più delle volte, era chi mi precedeva che si autoeliminava. Passiamo anche per il lastrone di pietra che l’anno scorso aveva creato molti disagi tra i partecipanti, ma l’assenza di traffico pesante, ha reso agevole anche questo passaggio. Proseguiamo il percorso all’interno della boscaglia in un punto dove la palta era nerissima, e risultava molto più insidiosa di alcuni altri tratti dove il fango (di colore grigio) aveva forme e dimensioni stile panna montata, ma dove la trazione invece era buona. Insomma il percorso era quello dello scorso anno, e anche se non impegnativo, era ed è ricco di bellissimi scorci di appennino, che ti fanno tornare in mente quando eri bambinooooooppppsss, meno male… In effetti a volte il ghiaccio ti prendeva di sorpresa, e il posteriore e/o l’anteriore se ne andavano che era un piacere, tanto che all’uscita da una curva con in vista del pubblico, mi esprimo con un’uscita in derapataaaaaaahhh con moto e pilota a terra.
Il pubblico applaude [applausi] e mi vuole fermare per un autografo, ma non cedo alla tentazione e continuo la mia cavalcata. Andrea non è più in vista, e penso che si sia stancato di aspettarmi, così mi accingo a finire il primo giro. In realtà il portatore di Scassaberg, aveva sbagliato strada ad un bivio, dove aveva incontrato dei quad che non gli davano strada, e dopo aver chiesto con educazione [tepoz] che gli fosse concesso il passaggio, si era attaccato al clacson [megafono], e quando il quaddista investito dalle onde sonore svedesi aveva perso l’uso dell’orecchio destro, si fece da parte in un bivio, nascondendo così però al nostro eroe le frecce indicanti la giusta via.
L’errabondo Andrea quando vide le insegne autostradali che davano per Ancona, [ohno] si rese conto di aver commesso un piccolissimo errore, e tornò sui propri passi, finendo la cavalcata dopo il sottoscritto [win], che all’uscita sul fetucciato finale, trova un simpaticissimo signore anziano armato di “bagoina” (bastone) che mi alza la fettuccia e mi evita di fare il fetucciato. Il fatto è che pensavo di essere arrivato tardi, e volevo raggiungere gli altri per il secondo giro, ma dopo qualche minuto spunta Andrea dal bosco e percorre il fetucciato, così decido di aspettarlo e raggiungiamo insieme la base operativa, dove ciak ci stava aspettando da un secolo [zzz]

ORGANIZZAZIONE:
……. Ci scambiamo allegramente le impressioni sul giro appena fatto [chat], con risate che ancora rieccheggiano per i boschi di Rufina, per la spiegazione di ciak su come aveva superato il primo tappo [rofl], e poi ci organizziamo per come fare il secondo giro.
Dunque, se vi ricordate, la F.E.P. (Fratelli Enduristi Privi di carburante), non aveva trovato il distributore ideale lungo la strada, ed ora erano costretti a scendere in moto al paese per rifornire le cavalcature. Al sottoscritto, che invece aveva la tanica di mix già fatta, viene assegnato il compito di informarsi sull’orario fino al quale ci avrebbero rifocillati. Eseguo diligentemente il compito, pregustando le prelibatezze che ci stavano aspettando con polenta [buono], e poi torno alla “base alfa” ad aspettare il ritorno dei fratelloni [zzz], che si rifaranno vivi dopo circa 10 minuti, con il ciak estremamente incazzato [sfiammo] perché Andrea si era ciucciato tutti i 5 euri del carburante appena fatto, lasciandone solo 20 centesimi. E pensare che avranno fatto circa 20Kilimetri tra andata e ritorno, avevano 10 euro a disposizione, se li sono fatti cambiare da una gentil donzella, e non l’hanno neanche spartita bene :D :D :D :D
Ovviamente ciak chiede, o meglio ordina [frusta] al fratello di restituire il maltolto, il quale armato di tanica e pinza, sfila la cannuccia della benzina dal carburatore, e spilla benzina dalla Scassaberg.
Conoscendo le mie doti velocistiche, Andrea mi consiglia di partire per il secondo giro, così obbedisco e parto [sgommo] con il pensiero che tanto di lì a poco mi avrebbero ripreso.

SECONDO GIRO:
Ripasso per la stradina della partenza, e sbaglio subito strada, ma poi mi ricordo e torno indietro, e comincio il mio secondo giro della 19^ sgommata del Pomino. Erano da poco passate le 13.00 e avevamo tempo fino alle 15,30 per arrivare al ristorante (meta ambitissima, nonché unico scopo della trasferta padana), quindi cercai di darmi da fare, e sfruttando il traffico praticamente inesistente, riuscii a macinare tutta la prima metà del percorso in brevissimo tempo. L’unico mio neo erano i passaggi sopra i tratti ghiacciati, che ricoperti anche di fango erano davvero insidiosissimi, molto più del primo giro, e quindi decisi per un’andatura di tutta sicurezza, che ad un occhio da spettatore domenicale, dovrà essere sembrata vergognosa.
A un certo punto, in un passaggio tipo guado, dove c’erano dei tronchi, la moto si spegne, e nel totale silenzio del bosco, odo il rombo lontano di 2 moto 4T. Arriva la F.E.P. , pensai, e mi detti da fare per ripartire, consapevole che di lì a poco mi avrebbero raggiunto, e quindi avremmo finito la cavalcata insieme [botte].
Ma questo non avvenne. (e vi spiego anche il perchè)

OLIDAYS ON ICE:
La coppia di allegri enduristi padani, nel vano [bugiardo] tentativo di raggiungermi [scooter], osano sicuramente più del sottoscritto nei tratti ghiacciati, dove derapate e scodate non si contavano, e a circa metà percorso, il portatore di Scassaberg memore di due recenti sbandate raccomanda fraternamente a ciak [chat] di stare attento che si scivola parecchio. Quanto si voglio bene [love01] i Fratelli Enduristi Padovani, no?
Vabbè lasciamo perdere il "momenti in love" e torniamo alla dura realtà, si siore e siori, perchè di dura realtà si trattò qualche istante dopo per Andrea, che resosi conti di essere arrivato lungo [eehh] (per le caratteristiche del fondo, non per errore) pensa di usare il freno anteriore, ma nello stesso istnate in cui sfiorerà la leva del freno la moto gli sparirà letteralmente da sotto [sgrat], e l'stante successivo si ritroverà scaraventato a terra sbattendo violentemente la spalla destra e la testa [stelle].
In pieno stato confusionale [pazzoide] e assai dolorante [legnate] viene soccorso dal ciak, che gli propina una serie di oppurtunità allettanti, prima tra tutte la frattura del polso [cappio]. Il malcapitato [aiuto] essendo a pancia all'aria e doloranate deve dimostrare al fratello di stare bene, e così tra un "oi oi" ed un "aiaa aiaa" muove a fatica tutti gli arti creando il famoso effetto da "CIMICE ROVESCIATO" [rofl] [rofl] [rofl]. Comunque dopo alcuni minuti di riflessione i due riprendono il cammino, con Andrea sotto-shock [shock], ma perfettamente in grado di intendere e di volere [sticazzi]
CONTINUO IO:
Nel frattempo nei tratti più guidati cercavo di essere il più regolare possibile, ma nella fangara nera del bosco oscuro, con le braccia che cominciavano a chiedere pietà [arreso], arrivo quasi sulla sommità della salita, e poi scivolo clamorosamente a terra. Mi rialzo, sollevo il mio CRE, salgo e comincio a spedalare, ma l’hondina ha deciso di farmi penare. Trovo la folle e comincio a pedalare, e pedalo tanto che comincio a vedere il famoso arcangelo Gabriele, che dalla cima di un albero mi fa’ cenno che si è fatto tardi [svenimento]. Ovviamente non potevo tornare indietro per sfruttare la discesa, perché il fango era davvero troppo, e allora presi fiato e poi dopo un’altra serie di scalciate, la cavalcatura riprende a funzionare, e riprendo stanchissimo il cammino. Per fortuna che nei tratti ghiacciati, andando pianissimo, avevo la possibilità di recuperare.

INCONTRI NEL BOSCO:
Ad un certo punto, in un passaggio con discesa-guado-salita , trovo un’xr 650 ferma, che purtroppo visto il fondo scivoloso, mi fa andare un pochino lungo [grrr], poco male, mi rimetto in direzione mentre l’Xrrista mi consiglia di passare a lato dove c’è un ponticello, un tronco ed un sacco di altre cose, ma io essendoci passato senza problemi al primo giro, annuisco e aspetto che scenda fino all’acqua, riaccenda l’xrrona e risalga per lo stesso versante, lasciandomi libero il passaggio.
Scoprirò poi che si trattava di Vittorio67 :D :D :D :D (non me ne volere Vittò!!)
Passo il guado e risalgo usando un pochino la frizione, e poi oltre ad un CFR contromano, i tipi con WR ed un quad sulla discesa finale, il percorso è andato via liscio, con una piccola esaltazione personale nelle ultime discese [banana] dove ho lasciato sfilare il mio purosangue, libero dal traffico. Arrivato al fetucciato, lo stavano smantellando, e quindi dopo aver chiesto se si poteva fare un giro e avere ricevuto una risposta un po’ vaga [indaffarato], con tanto di pivelloni che giravano in senso contrario [ahh], decido di abbandonare l’impresa, e tornare alla “base alfa” (peccato, mi sarebbe piaciuto farci un giro [occhioni]).

ARRIVO:
Riavvio il mio 250 e torno al carrello, quando davanti al ristorante riconosco Rocky e Pablo. Allora mi fermo e cerco di farmi riconoscere. Da notare che il Pablo mi ha riconosciuto dalla moto :D :D :D.
In preda a gioia e tripudio il Pablo estrae la digitale e immortala il sottoscritto così com’è alla fine dell’evento , mentre Rocky mi mostra il suo “feticcio”, ovvero la leva del cambio del suo 400 spezzata praticamente alla base.
Mentre stiamo chiacchierando arriva anche Andrea, e subito dopo arriva ciak, che non accortosi di nulla a causa di una momentanea cecità dovuta a ramate negli occhi, inchioda all’ultimo momento mettendo la moto di traverso.
Foto di gruppo .
Il mass-cio però aveva una fame orba, così come anche il sottoscritto e Andrea, e con la paura che chiudessero il ristoro, il pensiero di dover caricare le moto sul carrello e di doverci cambiare, da fretta alla compagnia con “ occee, ooh vardè che no i ne dà pi da magnare” [megafono] (guardate che non ci danno più da mangiare).
E così smossi gentilmente dal ciak, salutiamo l’allegra compagnia milanese e torniamo al carrello a svolgere in tutta fretta il lavoro appena descritto.
Tempo per percorrere il 2° giro : 1h, 30min. Non male pensando a quanto ci ha rallentato il ghiaccio [ok]

CANNIBALISMO:
E finalmente dopo tanta fatica, entriamo al ristorante con le bave alla bocca dove assisto ad una scena di cannibalismo da parte di ciak (el mass-cio) che divora avidamente il cinghiale con polenta :D :D :D :D
.

Concludo sperando di non averVi tediato con lo mio narrare, e ringraziando come sempre la FEP per la compagnia ed il supporto logistico.
Alla prossima

Nik

RAZZO

 :D :D :D ... quando arriva la seconda parte del racconto ??

Honda-Razzo.


WAKATADAO RESING TIM

KAZZEMBERGHER TEAM

ciak

Andrea : il mio uomo stà già facendola a pezzi  [fumatore] [fumatore] [fumatore]al più presto avrai nostre notizie Nik [morte] [morte]


P.S. non pensavamo che l' alluminio si impastasse così sul flessibile [beffe] [beffe] [beffe]

ciak

Andrea: hai omesso volutamente la sequela di bestemmie [tepoz] [tepoz] [tepoz]  utilizzate dal maschio padano per aprire le acque [sgommo]..........anche lo scassaberg show in risalita tra le anime dannate che sul girone dantesco si guardavano allibite investite dalle sgasate svedesi [beffe]dopo aver subito l'orda sbarbarica austriaca urlante "porteve via nà baiaa e scaveve nà busa"(portatevi via un badile e scavatevi la fossa) [legnate] [legnate]il problema non era tanto l' innettitudine di molti ma la loro rassegnazione sconsolata............un endurista prima di arrendersi sputa sangue e brucia gomme e frizioni  [arreso] [arreso]non guarda mai con occhi lacrimosi disperati in cerca di aiuto prima di non aver più le forze .........siamo rozzi orgogliosi di esserlo  [dente] [dente] [dente]

^GoGo^

Tosi, movive a finirla sta storia! (Ragazzi sbrigatevi a finire la storia!) :D
Sto morendo dalle risate, m'immagino tutte le scene  ::)
Cmq grandiosi, avete un'ottimo spirito  :D

RUFUS

Ocee ocee, siamo alle solite, il rullo "K" ha seminato nuovamente il panico...
Ragazzi animo, ci vuole un pò di spirito nell'enduro, il nostro pane quotidiano è polvere, fango, freddo, pioggia e..."bestemmie!!!! ;)
Ex XR600R "93"   Ex KTM 250 EXC 2T "99" KTM 250 EXC 2T "06"
"Membro di tana delle tigri"

nik

Citazione di: RUFUS il Novembre 26, 2004, 21:48:21 PMRagazzi animo, ci vuole un pò di spirito nell'enduro, il nostro pane quotidiano è polvere, fango, freddo, pioggia e..."bestemmie!!!! ;)
Non te riconosso più fradeo  :D :D :D :D

ciak

Andrea: Rufus ma se getti la spugna e ti incazzi appena non sali ...............va là va là meno parole e più fatti ........... ::) ::) ::) ::) salita del maschio al contrario  :P :P

Vittorio67

 ;D Dietro ai due commensali potete notare Masso (a sx) e Vittorio 67 (a dx) che sembra un bonzo tibetano muscoloso di torace.  [messicano]
In realtà ho la pettorina + altre protezioni aggiuntive...  
Vittorio67 - STRONCAMOTORI

ciak

Andrea: come hai avuto il piacere di notare l' hondina ti è stata riconsegnata sana e salva alla pubblicazione del post........................nessun accenno alla mia caduta stile on ice con atterraggio sul casco con il ciak che premuroso elencava tutta la serie di rotture ossee a cui dovevo essere incorso rimanendo per terra circa 5 min. a meditare  :P :P :P................stamattina quando ci siamo salutati F.E.P. 2 salita del maschio con ghiaccio 0 per direttissima ........troppo forti  ;D ;D ;D ;D ;D

nik

Citazione di: ciak il Novembre 28, 2004, 10:02:12 AMAndrea: come hai avuto il piacere di notare l' hondina ti è stata riconsegnata sana e salva alla pubblicazione del post
In effeti ho avuto il paicere di vedere che l'hondina era stata amorevolmente ripulita dal fango e assolutamente intatta :-*
Citazione........................nessun accenno alla mia caduta stile on ice con atterraggio sul casco con il ciak che premuroso elencava tutta la serie di rotture ossee a cui dovevo essere incorso rimanendo per terra circa 5 min. a meditare  :P :P :P
Pensavo volessi aggiungere di persona le tue impressioni ;)
Citazione................stamattina quando ci siamo salutati F.E.P. 2 salita del maschio con ghiaccio 0 per direttissima ........troppo forti  ;D ;D ;D ;D ;D
Accidenti, non vi si può mai lasciare soli che mi combinate l'impresa eccezzionale [mavai]

alves

Ciao ragazzi
È sempre un piacere leggere le vostre avventure; sono alcune settimane che sono fermo per manutenzione del mezzo, ma vediamo di organizzarci per fare una bella uscita assieme prima della fine dell’anno, ok?
Ciao
Alves

RAZZO

Finalmente leggo con piacere la continuazione/conclusione dell'avventura !!  :D
L'ultima foto è molto emblematica ... la F.E.P. in piena azione presso il ristorante ... ma si sono mangiati anche il tavolo e le sedie ??

Honda-Razzo.


WAKATADAO RESING TIM

KAZZEMBERGHER TEAM