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Prima uscita off col Mammuth

Aperto da alves, Maggio 31, 2006, 16:27:29 PM

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alves

PRIMA USCITA OFF COL MAMMUTH


Sono un malato di fuoristrada, mi butterei dentro la prima sterrata con ogni mezzo a motore a 2 ruote, anche un Ciao col telaio rigido!
Mentre ero alla ricerca di un vecchio bicilindrico da enduro, a chi mi chiedeva per cosa lo volessi mi giustificavo dicendo che essenzialmente mi serviva una 2 ruote per andare al lavoro (ancora qualche anno di una ora d’auto per 30 km e impazzirei come Kirk Douglas in “Un giorno di ordinaria follia”, e mi trovereste sulla tangenziale ad ammazzare la gente col mitragliatore!); poi anche per fare qualche giretto con la compagna, più a suo agio che nell’XR.
E allora tanti a dirmi: ma perché non prendi uno scooter?
SCOOTER!!! Si, e al ritorno dal lavoro come faccio a lanciarmi sul letto di un torrente in secca o in una sterrata di campagna con lo scooter?!?!
Perché io VOLEVO il bicilindrico da enduro per fare fuoristrada, per provare l’ebbrezza dell’insostenibile equilibrio dei 2 quintali di ferro e plastica sullo sterrato, i 50-60 cv per una coppia taurina sull’instabile pietrisco delle sterrate!
Ora che possiedo l’Elefant 750 ho il mezzo giusto, ma non devo strafare e fare danni a moto e pilota: in fuoristrada al 750 Ducati bisogna dare del Lei!
Prima uscita: 5 km per andare a mostrare la moto al mio amico Diego.
Seconda uscita: 60 km, andata e ritorno dal lavoro; nel traffico non è certo il massimo: dribblare le auto in colonna non è immediato col pachiderma Cagiva, alle basse andature la frizione idraulica tende a gonfiarsi e il bicilindrico scalda parecchio, le marce, comandate da una serie di rinvii, devono essere inserite con energia pena la sfollata.
Terza uscita: 100 km di montagna di cui una 20ina sterrati!

Come primo terreno di caccia sceglievo il vicino Altipiano dei 7 Comuni (o di Asiago), ancora ricco di percorsi sterrati facili, anche se purtroppo di anno in anno si riducono per l’incalzare del triste asfalto e degli odiosi divieti.
Non avendo che l’abbigliamento off-road, quello indossavo, perdipiù sporco dall’uscita precedente; la mia mise colpiva l’attenzione dei motociclisti fighetti che a frotte popolano la salita del Costo, circuito per i pizzaioli su ipersportive: vedevo la curiosità per questo strano motociclista vestito da fuoristrada, casco con occhiali e frontino, in sella a un 750 di 16 anni prima, che dire passato di moda è poco! Ma io me ne frego, e salgo in scioltezza i 10 tornanti della strada, apprezzando la comodità della seduta, una poltrona, la progressione del motore nei lunghi rettilinei, la piega sicura delle Pirelli MT90 Scorpion.
In queste condizioni di marcia la moto è veramente godibile e divertente, l’aria fresca della velocità non fa sentire il caldo del motore e la frizione non gonfia; con gli stivale da cross do più forza nelle cambiate, e quindi sfollo di meno, ma la pedana è troppo ravvicinata al pedale del cambio, e faccio fatica ad incastrare il piede (con la scarpa normale tutto OK); un po’ di abitudine e trovo la posizione.
Dopo pausa caffè seduto ad osservare i pizzaioli passare, riprendo il giro ed entro nei boschi di conifere, a cercare sterrati.
Al primo tornante su ghiaia acceleravo in quantità moderata, credevo, ma con sommo stupore la moto si gira su se stessa di 180°! Per fortuna rimango in piedi, ma capivo la lezione: mano destra di velluto, e moto il più possibile perpendicolare al terreno, che piegare 2 quintali di moto su sterrato con gomme slick non è consigliabile.
Gli sterrati di queste zone sono alquanto facili, pendenze ridotte, carreggiata larga, fondo non molto sconnesso, solo lievi increspature e sassolini; sono contento delle reazioni delle sospensioni dell’Elefant, considerando che anno 16 anni e che probabilmente l’olio non è mai stato cambiato! La forcella assorbe bene le piccole asperità, rimbalza sulle buche più grandi, ma poverina, deve gestire 300 kg tra moto e pilota; l’ammortizzatore posteriore è più secco, saltella senza assorbire, ma anche per lui necessita una bella revisione, e una taratura dei registri presenti (precarico molla e freno idraulico). 



Val Magnaboschi: cappella ai Caduti




La Mammuth bike sullo sterrato!

Provo ad alzarmi in piedi, ma la postura non è facile da mantenere: anche flettendo le gambe il manubrio si trova ad altezza mezza coscia, e le braccia sono completamente stese; posizione scorretta, in piedi in fuoristrada bisogna avere gambe e braccia flesse. In futuro un po’ di cm di riser risolveranno il problema, abbinati ad un manubrio dalla piega diversa: quello originale ha le estremità rivolte verso il pilota, comodo su asfalto da seduti, ma non adatto nelle curve strette o in fuoristrada, ci si trova con la mano sotto al serbatoio in curva.
Vago alla ricerca di sterrati, e ne trovo uno in discesa, dal fondo più impegnativo, scavato dall’acqua in tante canalette e buche; i colpi al manubrio si fanno più intensi, ho paura di scivolare e cadere, cos non consigliabile con questa vaccona.
Mentre scendo concentrato arrivano in su 3 enduristi ingarellatissimi a tutta manetta, un KTM, un TT59X e un XR600; mi vedono e si spostano a destra, io cerco di spostarmi tutto a sinistra per  lasciargli strada, e passano come fulmini, solo l’Xrista accenna ad un saluto.
Immagino cosa avranno pensato:” Ma guarda questo pirla che si infila negli sterri con un bisonte d strada, e perdipiù il bauletto! Ma dove vuole andare ad incasinarsi!”
Sarebbe stato bello che si fossero fermati, scambiare 2 parole, chiarire che anch’io sono della grande famiglia degli enduristi, a uno e due cilindri!


Affascinante indicazione stradale su pietra


Bivacco nel bosco


Conifere




Cimitero di guerra inglese 15-18.

Mi hanno sempre colpito questi cimiteri di guerra, le lapidi bianchissime, tutte uguali, senza foto;  ce ne sono parecchi in queste montagne, forse non tutti sanno cha dal finire del ’17, dopo la sconfitta italiana a Caporetto, diverse divisioni inglesi e francesi vennero inviate a sostegno dell’alleato italiano; c’erano anche reparti americani, tra cui il servizio ambulanze in cui serviva lo scrittore Ernst Hemningway.


Cagiva e margheritone


Sterrata fra i boschi

Percorrevo ancora molti piacevoli  km nei boschi, in un breve rettilinei spingevo il pompone fino a 90 km/h, ma a parte questa puntatina me ne restavo calmino, troppe persone, cavalli, mucche in giro.
Il mio giro si concludeva con una lunga discesa verso Fara Vicentina, dove era in corso una gara di motocross d’epoca.

Ciao
Alves

Il Regolarista

i cavalieri di camelot vi aspettano fuori dai cancelli
membro di tana delle tigri ...... dio ci si arrapa con gli enduristi :)

Pablo

Ma dove li studi poi tutti questi sentieri...

Pablito  :lettura:


Giuro davanti a Dio: MAI e MAI Più...
Fino alla prossima volta!!

Il Regolarista

i cavalieri di camelot vi aspettano fuori dai cancelli
membro di tana delle tigri ...... dio ci si arrapa con gli enduristi :)

Lancillotto

Fichissimo... bella la moto e il giro.......  ;)
Se proprio devi comprare una moto da enduro... compra una XR! Ricorda, l'asfalto è ruvido e grattugia anche d'estate: usa le protezioni!

alves

Citazione di: Lancillotto il Giugno 01, 2006, 10:15:02 AM
Fichissimo... bella la moto e il giro.......  ;)


E aspettate quando ci monterò delle gomme con i tasselli modello "carro armato", via bauletto, portaborse, specchietti, manubrio con risers altissimi stile Paris-Dakar, paracoppa in alluminio, parafango alto: ve la porto in mulattiera il CAGIVONE :yezz: :yezz:

Ciao
Alves

X Lanci: il giro era simile a quello che abbiamo fatto insieme nel 2004.


uncleroby

Ciao Alves,

Mi aiuti a trovare lavoro che mi trasferisco dalle tue parti? :)

Complimenti!

Uncleroby
The rule is to improvise, adapt, overcome!