Domande semiserie...

[antarctica]

Come per l'olio, vero? ...l'olio nuovo, buono, e ancora profumato

Eh sì... l'olio nuovo  ..... ma con una eccezione.

Vuoi mettere l'aroma che lascia nell'aria una miscela al 4% fatta con un vecchio castrol R30 piuttosto che quella al 2% di un sintetico di recente tecno-spremitura ?

Ineguagliabile, imparagonabile !!!

 

PS: siamo semi-seri o no  ?

[docmarco62]

quoto!
date le scarse capacità economiche io e mio fratello nella motoretta ci mettevamo solo l'olio, la benza era gentilmente offerta dal babbo (a sua insaputa? ) e ogni 2 o 3 giorni a tavola ricorreva la fatidica frase:
rivolto a mia madre "devo avere qualche problema al serbatoio, ma non riesco ad individuare la perdita"

marco

[Lu]

 

PS: siamo semi-seri o no  ?

) e ogni 2 o 3 giorni a tavola ricorreva la fatidica frase:
rivolto a mia madre "devo avere qualche problema al serbatoio, ma non riesco ad individuare la perdita"

marco

tremendi....




Mi è venuta un'altra domanda semiseria.... Perchè si ha paura dei ragni, dei topi, dei serpenti ed altre bestiole simili?

[ruye]

all'interno del nostro incoscio esiste una cavita vituale che in base
alle esperienze fatte in eta' tra 0 e 5 anni fanno si che vengono assorbite
senza saperlo e rilasciate quando la la persona si rende conto di ricordare
determinate cose......

non mi ricordo piu' la domanda 

[antarctica]

Perchè si ha paura dei ragni, dei topi, dei serpenti ed altre bestiole simili?

In molti casi si tratta di paure ancestrali dovute al retaggio della nostra cultura che vede alcuni particolari animali essere simbolo negativo, del male o appartenere ad una categoria sporca e minacciosa.
Quando non si aggiungono nuove sperienze traumatiche, molto è ereditato nei nostri geni e ce lo tramandiamo di generazione in generazione finquando la cultura prevalente non cambierà ed anche... le paure.
Per farti un esempio un aborigeno australiano che viva nell'outback desertico si spaventerebbe a morte nel vedere...un tram o ..un clown mentre un topo o un serpente non avrebbe problema a prenderli e mangiarli sul posto, con le mani.

Purtroppo nel nostro immaginario talune bestiole sono da sempre (ingiustamente) sgradevoli e dalla mitologia antica alla cinematografia oggi, è stato un susseguirsi di leggende a rafforzare questa insana repulsione.

Tieni conto poi che esistono componenti personali in questo tipo di fobie e che ognuno ha le sue.....Quando è roba grave ci vuole lo strizzacervelli...  

....   "Si distenda cara LU  e mi parli della sua infanzia....."    

[ciak]

Andrea: Ah il ricinato ah profumo di donna  le vecchie siure da balera 

[Lu]

....  "Si distenda cara LU  e mi parli della sua infanzia....."   

ecco...vede Dottore...a me invece serpenti e ragni e topi son sempre piaciuti,  e vivo con una gatta tutta nera con gli occhi gialli.... è grave?

Andrea: Ah il ricinato ah profumo di donna  le vecchie siure da balera 

azz....questo è completamente andato!! venga Signor Ciak, si distenda pure lei sul lettino del Dottor Antarctica Strizzacervelli...

[antarctica]

a me invece serpenti e ragni e topi son sempre piaciuti,  e vivo con una gatta tutta nera con gli occhi gialli.... è grave?

Per come la penso io è tremendamente normale semprechè ...  non lo fai per tenere lontano gli altri....

Per come la pensava la Santa Inquisizione spagnola è da mo' che saresti stata bruciata per stregoneria...

O no?

Andrea: Ah il ricinato ah profumo di donna  le vecchie siure da balera 

Condivido ciak....altro che lettino... 

[docmarco62]

Mi è venuta un'altra domanda semiseria.... Perchè si ha paura dei ragni, dei topi, dei serpenti ed altre bestiole simili?

io ci provo quasi seriamente:
Le fobie più note sono correlate ad animali (cani, gatti, topi, serpenti, insetti)
Aracnofobia=paura dei ragni
Musofobia=paura dei topi
Ofidiofobia=paura dei serpenti
E' frequente osservare che le fobie si sviluppino in seguito ad esperienze traumatiche (singole o ripetute) di contatto con l'oggetto o con la situazione. Tipiche sono le fobie di animali, spesso correlate ad esperienze traumatiche. Altre volte, invece, non è dato rintracciare specifiche esperienze traumatiche, ma una sorta di "trasmissione" familiare della fobia, oppure una vera e propria simbolizzazione, tramite l'oggetto fobico, di paure personali relative ad esperienze precoci. La paura dei rettili in generale viene definita erpetofobia. Benché esista un'ampia gamma di fobie più specifiche correlate al mondo dei rettili, la paura irrazionale dei serpenti, denominata ofidiofobia, è di gran lunga la più diffusa. Secondo un nuovo studio, tale terrore sarebbe stato prodotto dall’evoluzione per assicurare la sopravvivenza degli esseri umani a partire da quando il mondo era dominato dai rettili, alcuni dei quali erano mortali. La ricerca sviluppata e condotta da Arne Öhman, psicologo presso il Karolinska Institute and Hospital di Stoccolma, Svezia, mostra che i mammiferi hanno sviluppato una capacità di associazione fra le cose intese quali minacciose e lo stimolo della paura. Un rapporto sulla ricerca che mostra come si è evoluta la fobia dei serpenti e dei ragni nel tempo è apparso sul numero di settembre del The Journal of Experimental Psychology: General. «Il loro cervello ha dovuto individuare i rettili nel mondo circostante», ha detto, Öhman, che aveva paura dei serpenti e dei ragni da bambino.Per giungere a tali conclusioni l’equipe di Öhman ha sottoposto un campione di soggetti, molti dei quali studenti di psicologia presso il Karolinska Institute, a una serie di esperimenti durante i quali è stato richiesto loro di distinguere delle immagini di fonti di paura, quali serpenti e ragni, da quelle di elementi innocui, come fiori e funghi.  Tra i risultati osservati, è stato rilevato che per un numero statisticamente significativo di soggetti il tempo medio registrato per il riconoscimento dei soggetti terrifici è stato molto minore di quello misurato per l’individuazione dei fiori e dei funghi. Questa differenza di tempi, secondo i ricercatori, deriverebbe proprio dal concetto di minaccia evocato dalle immagini dei serpenti e dei ragni che per tale ragione sarebbero saltati immediatamente all’occhio degli osservatori e prontamente riconosciuti.
Joseph Le Doux, docente di Scienze Neurologiche e Psicologia presso la New York University, ha commentato che i risultati della ricerca condotta da Öhman e dai suoi colleghi hanno piena validità per tutta la comunità scientifica. Secondo lo studioso, però, non ci sono ancora sufficienti prove per poter sostenere con certezza che esista un legame dettato dall’evoluzione fra paura e autoconservazione.
Nel 1871 Westphal parlo' per la prima volta di fobia. In un articolo del 1895 Freud parlo' per primo delle affinita' e delle differenze fra ossessioni e fobie e nel 1909, in seguito al caso del piccolo Hans, formulo' l’ipotesi che nella fobia vi fosse soprattutto un evitamento sessuale. Hans era un bambino con la paura dei cavalli bianchi. E nella Vienna della seconda meta' dell’Ottocento i cavalli erano presenti! In Hans la sola vista del cavallo provocava una paura talmente forte da farlo svenire. Freud studio' questo caso arrivando a spiegare la fobia con la paura del padre in quanto visto come un nemico, un ostacolo al godimento dell’affetto della madre. Le paure sono percio' spostamenti di paure reali. Allo stesso tempo sono importanti le fantasie che raramente giungono alla coscienza e che sono l’elemento innescante l’attacco di panico. Gli attacchi di panico possono essere visti alla luce di questo dualismo tra rabbia e paura/fantasia di abbandono. Alfred Adler, allievo di Freud e fondatore della psicologia individuale, evidenzio' il legame tra fobie sociali e complesso d’inferiorita'. Secondo la psicologia dell’apprendimento, la paura e' un comportamento che si acquisisce con il condizionamento, tant’e' che una delle terapie applicate in un disturbo fobico e' il decondizionamento, cioe' il riproporre piu' volte lo stesso elemento scatenante l’attacco di panico, in modo da far prevalere la parte corticale, razionale, su un comportamento prettamente emotivo. Molti sono stati gli studi volti alla scoperta delle aree cerebrali direttamente interessate alla paura. Si e' visto che alcune aree parietali risultano massicciamente irrorate dal sangue in presenza di attacchi di panico. Anche la parte inferiore della corteccia prefrontale si attiva in presenza di paura e forti emozioni. L’amigdala, facente parte del sistema limbico, e' importante nella genesi del comportamento emotivo e quindi delle fobie, nonche' nella memorizzazione degli episodi che hanno scatenato l’ansia.

oltretutto dovrei ringraziarti Lu xchè con le tue domande mi costringi ad andare a leggere!
marco

[RAZZO]

Io ho una cicatrice sull'occhio sinistro ... qualcuno era presente   
Una cicatrice legata a XR-ITALIA cazzeruola

Io c'ero !! 



Honda-Razzo.

[picchio277]

Come per l'olio, vero? ...l'olio nuovo, buono, e ancora profumato

Eh sì... l'olio nuovo  ..... ma con una eccezione.

Vuoi mettere l'aroma che lascia nell'aria una miscela al 4% fatta con un vecchio castrol R30 piuttosto che quella al 2% di un sintetico di recente tecno-spremitura ?

Ineguagliabile, imparagonabile !!!

 

PS: siamo semi-seri o no  ?

Avrei voluto nascere prima per sentirne l'odore in tutti i 2t
Lunica cosa che rimpiango della mia vecchia moto (anzi, un po' rimpiango anche l'avviamento più facile ) è l'odore che mi lasciava sui vestiti Quando si è rotta ogni tanto andavo ad annusare lo zaino che usavo solo nei miei giri motociclistici

[teppo]

Io so che la paura di determinati animali o insetti ce la portiamo dentro geneticamente dalla preistoria, quando vivendo nelle caverne ci dovevamo difendere da serpenti e ragni di dimensiopni tali che se non stavamo attenti ci mangiavano ! E per quanto poi ci vengano a piacere queste forme di vita comunque affascinanti, inside ci spaventano sempre, anche inconsciamente !

E ora tocca a me fare una domanda semiseria che affonda le radici nella stessa preistoria appena menzionata: datochè l' uomo ha iniziato la sua crescita sociale creando delle attività evolute che non si risolvevano con la semplice ricerca di cibo e protezione dalle intemperie scoprendo così l' agricoltura, l' allevamento, la costruzione di villaggi e poi città, organizzandosi per creare soggetti specializzati a svolgere bene l' uno o l' altro compito e creando così il concetto di "lavoro", perchè a me non piace lavorare ma proprio zero assoluto e preferisco bere birra, mangiare soppressa, andare in bici, in moto, dedicarmi al coro dei bambini della parrocchia, svolgere attività nelle varie associazioni a cui sono iscritto, fare politica, guardare i filmatini porno che mi mandano gli amici per e-mail e via dicendo ?

[mvc76]

E ora tocca a me fare una domanda semiseria che affonda le radici nella stessa preistoria appena menzionata: datochè l' uomo ha iniziato la sua crescita sociale creando delle attività evolute che non si risolvevano con la semplice ricerca di cibo e protezione dalle intemperie scoprendo così l' agricoltura, l' allevamento, la costruzione di villaggi e poi città, organizzandosi per creare soggetti specializzati a svolgere bene l' uno o l' altro compito e creando così il concetto di "lavoro", perchè a me non piace lavorare ma proprio zero assoluto e preferisco bere birra, mangiare soppressa, andare in bici, in moto, dedicarmi al coro dei bambini della parrocchia, svolgere attività nelle varie associazioni a cui sono iscritto, fare politica, guardare i filmatini porno che mi mandano gli amici per e-mail e via dicendo ?

La risposta è semplice: sei un endurista!! 

mvc76

[picchio277]

E ora tocca a me fare una domanda semiseria che affonda le radici nella stessa preistoria appena menzionata: datochè l' uomo ha iniziato la sua crescita sociale creando delle attività evolute che non si risolvevano con la semplice ricerca di cibo e protezione dalle intemperie scoprendo così l' agricoltura, l' allevamento, la costruzione di villaggi e poi città, organizzandosi per creare soggetti specializzati a svolgere bene l' uno o l' altro compito e creando così il concetto di "lavoro", perchè a me non piace lavorare ma proprio zero assoluto e preferisco bere birra, mangiare soppressa, andare in bici, in moto, dedicarmi al coro dei bambini della parrocchia, svolgere attività nelle varie associazioni a cui sono iscritto, fare politica, guardare i filmatini porno che mi mandano gli amici per e-mail e via dicendo ?

La risposta è semplice: sei un endurista!! 

mvc76

Ah è per quello
Ora mi spiego perché non ho voglia di studiare

[antarctica]

..perchè a me non piace lavorare ma proprio zero assoluto...?

risposta semi-seria con domanda semi-seria:
pensi di essere l'unico?


risposta seria:
solo pochi fortunati hanno la possibilità di fare un lavoro (e soprattutto di continuare a farlo nel tempo) con passione assoluta: lavoro=divertimento.
Il resto della società, come si dice, lavora per vivere. Non c'è da stupirsi se in mezzo a tanto "dovere" ricorrente e faticoso impostoci dalla vita, spendiamo gran parte del tempo che ci rimane a trovare freneticamente nuovi mezzi di  evasione.