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Tunisia, 1° Desert Tour. Il report

Aperto da Fred Krueger, Aprile 22, 2007, 13:31:03 PM

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lucadakar


Mura


thecapitan

Non e' facile riuscire attraverso un racconto a trasmettere
intense emozioni a chi non c'era: ti assicuro che ci sei riuscito
benissimo  :)
cuore arancio sangue blu    ktm 950 Adv S 2005
                                         ktm exc 525 2007
                                      Socio AFI numero 1153

Astug

 :-* :-* :-* tutto d'un fiato.... Fred ottimo cronista!!! :batti: :batti: :batti:

antarctica

Complimenti ancora per la bella avventura e ancora di più a Fred per come l'ha descritta.

Davvero divertentissimo il report ! 

:cimplimenti:
Get a ride in the wild side !

picchio277


docmarco62

Citazione di: picchio277 il Aprile 30, 2007, 16:08:52 PM
Bellissimo.... :-* :-* :-*
Devo proprio ammetterlo... Fred è BELLISSIMO, e dovreste vederlo col perizoma leopardato che ha sfoggiato tra le dune!
Che meraviglia!  :)
D.M.L
lei la esce, lui la entra
Vincitore del Trofeo "PISTONASSO 2007" al 3° Gran Premio Tana delle Tigri
Santo del giorno: San Penetrato da Tergo
ALLA LIIIIIIIIIIIIIIBBIA! FATTO!
Putost che tò la dona mi tovi la Gilera...
A Marrakesh sono andato cercando il Fesh Fesh...
e invece poi ho solo trovato me stesh...
Mò me ne vato ammare...
Next Stop...2022 I've a dream
2023 Si cambia!
HAT Pavia-Sanremo 2024, fatta ma...Mah!

picchio277

Citazione di: docmarco62 il Aprile 30, 2007, 17:51:18 PM
Citazione di: picchio277 il Aprile 30, 2007, 16:08:52 PM
Bellissimo.... :-* :-* :-*
Devo proprio ammetterlo... Fred è BELLISSIMO, e dovreste vederlo col perizoma leopardato che ha sfoggiato tra le dune!
Che meraviglia!  :)
D.M.L


Accidenti cosa mi sono perso! :ahh: :D

Fred Krueger

Giorno 6
09/04/2007
Dekamis - Zmela Lebrissa, 37 km


Dekamis el Kebir, Tunisia, 04:30am

Nella piccolo tenda scossa dal vento incessante e martoriata dalla sabbia, un giovane uomo non riesce a dormire. Un micidiale cocktail di preoccupazione, frustrazione e rabbia gli avvelena i pensieri, il sonno è fuggito in un altro universo.

(Speriamo che sia a posto, è solo l’olio che è ancora in giro per la scaldata, non voglio finire il resto del viaggio sul sedile del pickup, tra un po’ è giorno e si accenderà e non mangerà neanche una lacrima d’olio)

È il potere del deserto, ti fa dormire sonni senza sogni, ma causa sogni (ed incubi) ad occhi aperti. C’est l’Afrique, tanto per cambiare.

Il vento si placa, spunta il sole. I ragazzi berberi, in perfetto silenzio, stanno già tirando fuori il pane dalla sabbia. Si muovono e lavorano talmente in silenzio che, se solo volessero, potrebbero sgozzarci nel sonno senza che nessuno se ne accorga. Fortuna che sono buoni come il pane che preparano.


Un’artista (foto Webmaster)

Facciamo colazione in fretta, ed altrettanto celermente si celebrano le (risicate) abluzioni mattutine. Siamo un po’ sulle spine per il destino della moto (quella del ragazzo con gli incubi).


Ciao, Boccasana! (foto Fred)

E subito ci mettiamo all’opera per accendere la moto: il kick va giù un po’ loffio, brutto segno. Saggiamente, la sera prima, il Web ha consigliato a Jil di fare una mezz’oretta di dune, per poi controllare i consumi di olio. Non ce ne sarà bisogno, ahimè. Una volta che si decide a partire, la moto sbuffa nubi azzurrognole dallo scarico, e sputacchia olio dagli sfiati e dai collettori, come se si fossero cotte le guarnizioni toroidali di rame.


Già detto: non fatela mai piangere così. (foto Fred)

Non sappiamo cosa sia successo con precisione, ma lo stesso Jil realizza che non è il caso di procedere in simili condizioni, la moto andrebbe anche (l’XR va sempre!), però fa fuori troppo olio.
Per cui, anche se il movente resta sconosciuto, alla vittima ed al ‘carnefice’ viene inflitta la stessa condanna: sul pickup. Forse perché non in grado di intendere e di volere, a Jil vengono concesse le attenuanti generiche, e quindi gli si concede il posto sul sedile.


Scena già vista, purtroppo (foto Webmaster)

Oggi si parte attraversando un bel cordone di dune, e a rendere le cose più interessanti, il fatto che le prime le scaleremo dal lato più scosceso. Sfruttare le inerzie, denti stretti e incertezze zero, è ancora più facile insabbiarsi così.


Gogo, sempre tremendamente efficace (foto Furiano)

Però è ancora più divertente, e tutti si sale come lepri, senza problemi di sorta. Anche il Doc parte bello cattivo e affronterà il cordone senza battere ciglio. Tant’ è che tanta determinazione gli varrà il riconoscimento sul campo, lo stesso che ha adesso sopra l’avatar.


Docteeuurrrrr! (foto Mario)

Chi sembra passarsela peggio, con le dune ‘al contrario’, sembrano purtroppo i pickup. Nonostante ogni tanto una delle guide scenda per indicare agli altri la strada migliore, non è sempre facile tagliare le dune direttamente, e quindi si sfruttano le creste. Solo che a volte, come per le moto, tali creste cedono di schianto, e la macchina va giù…


Sabbia molle e mezzo stracarico… (foto Gogo)

Le guide sanno il fatto loro e, vuoi per orgoglio, vuoi per praticità, riescono sempre a venirne a capo, con l’aiuto delle pale e delle apposite assi. Solo che stavolta il mezzo è un po’ troppo in pendenza, è bello carico (ci sono tutti i nostri bagagli e le taniche di benzina), e ad ogni manovra sembra si voglia coricare sul fianco sinistro. Orgoglio o no, tocca aiutarli.


Faccia da zavorra! A me? Faccia di merda! (foto Furiano)

Se ne viene fuori, il cordone (purtroppo per noi in moto) finisce, e si scollina in un plateau grande come un paio di campi da calcio messi assieme. Al centro c’è un pozzo d’acqua (del colore della coca-cola, ma sempre preziosa da queste parti).


Acqua nel deserto (foto Furiano)

Al pascolo qualche cammello e un po’ di pecore. A vegliare sugli stessi un pastore di età indefinibile e un ragazzino, di età indefinibile anche lui, che ci guarda con ammirazione.


Il guardiano del gregge (foto Furiano)

Facciamo sosta, dal lato opposto rispetto a quello da dove arriviamo noi, sopraggiungono due fuoristrada con una comitiva di francesi: uomini seriosi e misuratamente cordiali, donne poppute e sorridenti (niente bellezze da cinema, ma siamo nel deserto già da un po’ e i canoni si livellano verso il basso), ragazzini viziati e stronzetti, che da grandi diventeranno seriosi e misuratamente cordiali.

Il piccoletto berbero non smette di guardarmi, o meglio, non toglie gli occhi di dosso dalla barretta che sto sbocconcellando. Prima di cedergliela chiedo l’assenso ai grandi, non vorrei che il mio gesto possa sembrare il fare l’elemosina. Sia le guide che il pastore annuiscono, il ragazzino a momenti mi stacca le falangi con un morso.

I francesi ripartono annoiati,i ragazzini ci urlano qualcosa che forse è offensivo. C’è da capirli, forse quelli che guidano le macchine non sono neanche i loro veri padri biologici. V.T.F.E., si direbbe da loro.

Da lì alla pausa pranzo il passo è breve, e il trasferimento avviene senza intoppi di sorta. Il mostro delle dune è sempre più…mostruoso!


waiting for to make the lethal injections (foto Gogo)

Il pranzo è il solito sabbia/couscous, ma la fame c’è e nessuno protesta. È stato un trasferimento breve ma molto intenso. Al pomeriggio sarà lo stesso, poca strada, ma divertentissima, anche per Jil a cui, a turno, viene prestata qualche moto, con la scusa di riposare, ma per pura e semplice solidarietà.
Numeri da circo, con qualche insabbiamento, ma niente di tragico. Ormai siamo predoni del deserto, nulla ci fa paura.


Jago, dininsabbiatore ufficiale (foto Webmaster)

E siamo talmente sereni e contenti che perdoniamo anche le ‘distrazioni’ altrui…


A regà, me so scordato ‘a chiave da camera! Che dite, se vonno incazza quei del arbergo? (foto e testo Furiano)

Le dune, ahinoi, finiscono, e si torna sul plateau. Si accelera di più però, quindi il divertimento non viene meno. Il tratto fino al Campement Zmela viene praticamente fulminato.

Il campement in questione è stabile, c’è una baracca che funge da ristorante, ci sono i tavoli e i pouf (si mangia seduti, è già una conquista!), c’è una doccia (la prima dopo tre giorni, che meraviglia), le tende coi letti. Ci sono delle comodità che qualche mese fa mi avrebbero fatto sorridere, ma che adesso mi commuovono. Potere del deserto o, come dicono da queste parti, c’est l’Afrique.

C’è anche la possibilità di utilizzare il telefono satellitare, lo facciamo per sentire Ale, che è tornato a casa e sta bene. Meglio così, festeggiamo allora questa Pasquetta in Africa con una cena luculliana.


Sempre couscous è, ma con la ciccia. Un sogno. E poi si beve vino moscato (foto Mario)

E che tramonti ragazzi. Mai visti così.


Che meraviglia (foto Jago)

È uno spettacolo talmente commovente che tutti facciamo pace con noi stessi, accettando chi la propria sessualità…


A.: ‘Non avrei mai dovuto gettarti fuori dalla tenda in quel modo.’
M.: ‘Non ti preoccupare. Abbracciami, sciocchino, o ti fazz l’iniezione letale!’ (foto Jago)


…e chi la propria schizofrenia, da troppo tempo sopita. C’est l’Afrique.


Morirete tutti… (foto Webmaster)

Una pasquetta da non dimenticare. Tra i tanti pensieri, uno che si affaccia, velenoso più degli altri.

(Domani è l’ultimo giorno nel deserto, caro mio)

Però domani sarà bello come è più di oggi. Faremo anche il bagno a Ksar Ghilane, e andremo fino al forte, attraversando le dune. Nella notte, il Webmaster urla a Gogo di finirla di respirare come Darth Vader. Avrà perso 15 anni di vita, poveretto, che ha il sonno un po’ leggero.
Basta pensieri in corsivo alla Stephen King, adesso dormo. Ciao.

SEGUE

Francesco Ioni, per gli amici Checco. Beta RR 4e½. Fschhh
'Once run the dog, once escape the rabbit'

Gianfry

grandioso  :ok: Fred ...  ,  :piagnone: stò soffreeeeeeendoooooooooo aaaaaaaaaaaaaaaaaghhhhhhhhhh !!!!! ma mi accontento di queste meravigliose foto ... vai vai continua con il racconto che siete stati grandi  :applausi:

oky

 :) complimenti a tutti voi :) siete dei grandi! e grandissimo Fred Krueger che con il suo report ci ha fatto sentire per un attimo fra le dune del deserto :D :D :D
oky....honda xr d'Allara 630 96 (ex piaggio vespa 50"130 Polini"special, kawasaki klr 600, suzuki dr 600 djebel)

Lu

Lu
Honda CRE 230F

volere, è potere!

Fred Krueger

Grazie a voi che avete il fegato di leggere il tomo, ma resto comunque una bestia.

Ho dimenticato dei fatti salienti del pomeriggio, sono troppo rimbambito.

Ho dimenticato di scrivere che io e Andrea WM ci siamo scambiati le moto, e che io, ironia della sorte, con la sua moto mi sono smerdato come lui il giorno prima. Stessa sequenza herbe a chameaux/salto alla AMA Supercross/duna dietro/ruota anteriore scompare alla vista/balle sui risers/sella nella schiena. Però senza conseguenze.

Ho dimenticato di scrivere di come Gogo si sia insabbiato, credo per l'unica volta, e che Jil per dargli una mano, si è strappato un'unghia di netto.

Ho dimenticato (volutamente) di postare delle foto che ci ritraggono in passaggi da veri fighi. Quello lo farò dopo, nel post della sboronaggine.

Ho dimenticato tante cose, e tante ne dimenticherò ancora per le vicende che seguono. Chiedo scusa ai miei compagni di viaggio e a chi mi legge.

C'est l'artériosclérose, dicono.

Francesco Ioni, per gli amici Checco. Beta RR 4e½. Fschhh
'Once run the dog, once escape the rabbit'

Fred Krueger

#58
Giorno 7
10/04/2007
Zmela Lebrissa – Ksar Ghilane – Douz, 131 km


Dai diffusori dello stereo le note patinate di 'Quanto è bella lei' di Gianni Nazzaro, il cd me l'ha prestato il Doc. Il ventilatore sul soffitto gira lentamente, dalle persiane filtra la luce arancio dei tramonti di Agosto. Sono a casa, lavato, sbarbato anche sul cranio. Ho ancora una qualche gocciolina d’acqua sulle spalle, mi siedo a bordo del letto. Fumo una Lucky, lei entra. È bella da stare male, non riesco a fare a meno di guardarla. Mi bacia e, con espressione mista tra il provocatorio e l’impietosito mi sussurra: -‘povero il mio amore, è stato nel deserto ed è tutto stanchino. Ma adesso ti faccio stare bene io amore…-‘

ADUNATA!

-‘Eh?’- Le chiedo.

ADUNATA, MALEDETTI RICCHIONI SMIDOLLATI!

-‘Amore, forse sono veramente un po’ stanco, ma ti sento gridare con la voce di Andrea WM…’-

MUOVETEVI, MERDE UMANE! 2’ E POI VENGO A SBRANDARVI COL BADILE!

E vaccagàr. L’unico sogno da quando sono qui, e perlopiù erotico. Se tardo all’alzabandiera non c’è problema, tanto ho il mio personale…

Siamo a Campement Zmela, il Web ci fa la rivista prima della manutenzione ordinaria e della partenza. Tutti puniti per scarpe lunghe e barba sporca, 2gg di consegna a testa.


Mai avuto un simile plotone di ricchioni smidollati! (foto Mario)

La colazione di stamattina è più rilassata delle altre volte, siamo seduti al coperto e ce la gustiamo un po’ di più.

Oggi si va all’oasi di Ksar Ghilane

(oggi è l’ultimo giorno nel deserto)

e stasera torneremo a Douz, al Saharienne. Fine del deserto, almeno per questa volta. Devo ancora partire e già mi manca. Mancheremo alle guide? Nel dubbio…


Lo sticker sul nostro ‘piccolo Unimog’ (foto Duga84)

Le moto sono in perfetto ordine, solo i filtri aria sono giustamente ingozzati. L’unico problema degno di menzione sono le ventoline da pc che ho montato sul Beta, hanno reso l’anima al Signore.

E andiamo! Il trasferimento dal campo all’oasi scorre veloce e senza intoppi particolari, non ci sono cordoni di dune impossibili, si va presto e bene.

Poi, nel mezzo del deserto, si scorge una macchia scura, che avvicinandosi diventa sempre più definita, e maestosa. Sono palme.
Sembra l’Eden, nel mezzo del nulla una macchia di alberi vecchia come il tempo e grande come un paese.

Poi si entra dentro, e la magia tipicamente africana, quella di ’C’est l’Afrique’, per intenderci, svanisce un po’. Lungo la strada che porta all’oasi vera e propria ci sono turisti, ragazzini in bicicletta, finti tuareg, tanti 4x4 italiani e stranieri. Anche qualche mezzo più ‘mitico’.


Un pezzo di storia (foto Gogo)

Va ben, dobbiamo fare il bagno, e se ci si pensa anche noi stiamo ‘inquinando’ la magia di questo posto. Moto, adunate pure loro.


Non proprio allineate e coperte, ma… (foto Webmaster)

Ed eccola, l’oasi. Ragazzini stranieri che corrono liberi, si tuffano liberi e ridono a squarciagola, e ragazzini italiani con mamma e papà scassacazzi che li seguono ogni due metri. Italiani all’estero. Il papà ogni 5’ va a controllare il 4X4 con cui andrà in ufficio senza togliere la sabbia, la mamma sbuffa, urla al ragazzino che si è allontanato oltre gli 8 metri consentiti, e butta pure l’occhio al finto tuareg, senza sbuffare però. Il tuareg non ricambia, lei ricomincia a sbuffare. Lui perde 30’ per segnare il waypoint (per spiegare ai colleghi dov’è l’oasi) e per rilivellare le sospensioni dell’auto, poi altri 12 minuti per settare la fotocamera (l’acqua dell’oasi fa riverbero e quindi gli ISO vanno riveduti), lei valuta che l’anno prossimo andranno a Sharm, così lui alla mattina farà snorkeling, e lei…pure. Basta pensieri fedifraghi, meglio urlare al ragazzino, è già a 11 metri.

Intorno negozi di souvenir, un bar, negozi. Parlano benissimo l’italiano qui.


Potrebbe quasi andare per la nuova pubblicità della BMW (foto Webmaster)

Il programma prevede the, sigaretta, bagno, the, sigaretta, partenza verso il forte, lo ‘ksar ghilane’, appunto.

Che meraviglia! Ci voleva. L’acqua non è limpidissima, ma neanche la melma che qualcuno mi aveva descritto. Jil purtroppo salta il rito, se si bagna i dreadlock gli tocca ripartire a settembre, e noi non abbiamo abbastanza soldi.


Ahh, che libidine (foto Furiano)

Ahh, siamo veramente ritemprati. Il tempo di asciugarsi, the alla menta, sigaretta, e si parte. Dobbiamo arrivare al vicino forte, attraversando le dune. Qualcuno dice che non sarà proprio facilissimo, soprattutto a quest’ora. Vedremo.

SEGUE

Francesco Ioni, per gli amici Checco. Beta RR 4e½. Fschhh
'Once run the dog, once escape the rabbit'

Jil

Come hai potuto scordare?
Sei senza cuore...  :tristino:

IN GIRUM IMUS NOCTE ET CONSUMIMUR IGNI