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Report 3° Desert Tour 12/04 - 25/04/2008

Aperto da mario, Aprile 26, 2008, 21:42:59 PM

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mario

Ciao a tutti. Apro solo il report, per lasciare la narrazione al bardo ufficiale, nominato dopo democratica ( :P) votazione, il Campolone.

Webbo docet: "Quest'anno è stata durissima"

Essì, è stata durissima, abbiamo dato la tesi di laurea discutendo su "la moto e il deserto".

Anticipo solo poche cose.
Sono stati 5 giorni di tutte dunette, dune e dunoni bastardi nel pezzo di deserto più difficile che esista
Le temperature inaspettatamente e costantemente attorno ai 40° (alle ore 10,30 della mattina del 4° giorno, quando io ho gettato la spugna, facendo caricare l'Xr sul pickup, il termometro segnava 43,5°).
Per condire il tutto, ci siamo beccati 4 tempeste di sabbia.

Ma ci siamo divertiti e io la rifarei tale e quale (cercando di evitare di buttare l'Xr sul pickup, naturalmente  :D :D)

Tocca a te Campo, avanti col report



......nati non foste a viver come bruti.....

Jil

Citazione di: mario il Aprile 26, 2008, 21:42:59 PM


Ma ci siamo divertiti e io la rifarei tale e quale (cercando di evitare di buttare l'Xr sul pickup, naturalmente  :D :D)




Se la rifacciamo tale e quale, allora mi prenoto già x l'anno prossimo...  :magna: [gnegnegnero] :shh: :merda: :sudore:
IN GIRUM IMUS NOCTE ET CONSUMIMUR IGNI

Webbo

#2
intanto dal topografo ecco il giro di quest'anno...

nella parte alta in rosso il percorso fatto il primo giorno con Mario sul 4x4 in visita a dei fortini della Legione e Romani, quasi 200km di piste dure e qualche dunetta..

a colori intervallati dai waypoint il percorso dei 5gg successivi.. sabbia sabbia e sabbia...

Per cortesia non contattatemi in privato (via PM o mail) per aiuto o consulenze tecniche, postate pubblicamente, e se vi posso aiutare lo farò volentieri.

Kap

web le cartine NOI le usiamo diversamente..........a NOI servono le foto............. :lol2:
Kap


Ex Kawasaki Ninja 9-r 94
     Yamaha R6 03
     Aprilia Pegaso Strada 05
     Yamaha FZS 1000 Fazer 03
     Yamaha XT 600 2KF
     Honda XR 650 R

HorneT 09

http://niubbucumm.attivatribuna.com/forum.htm

The New Bucum..........

Bracco

mbè, che ci siamo fatti il giro di tutti caffè?  :-[

Non sarete mica diventati come gli stradisti della domenica sulla costa romagnola?  :o

Vergogna  :P

Salut

Lu

'nfattamente, a loro l'XR ci è servita per andare al bar!!! :D :D :D
Lu
Honda CRE 230F

volere, è potere!

Webbo

ragazzi, non è che sul territorio ci siano molti altri punti di riferimento eh... che vi segno i paletti ? o i sassi ?  ::)
Per cortesia non contattatemi in privato (via PM o mail) per aiuto o consulenze tecniche, postate pubblicamente, e se vi posso aiutare lo farò volentieri.

Campolone

#7
PARTECIPANTI:
Campolone, dalla marmitta dalle mille risorse:
Chef Mario, il condottiero:
Jago, il caterpiller:
Jil, il Piero Angela della situazione:
Pepem, il maniaco con le mani di "puina":
Webmaster, l'ispettore gadget:
Luigiv66, il fotografo:

1 giorno (12/04/2008)
L’esercito marcia alla volta di terre sconosciute
Il marmittaro dopo una notte insonne, consumata preparando l’intruglio della soppressata di big Campolone si reca sul luogo di carico di cavalli, armi e bagagli. Lì lo aspettano il condottiero e un caterpillar scoppiettante.
Preparato il carico e salutate mogli e fidanzate (fintamente tristi per la nostra partenza, ma felici che ci togliamo dai dintorni per 15 gg) ci si dirige verso il luogo d’incontro con gli altri desertiferi.
Si arriva a Genova intorno alle 13.00, lì ci sono già l’ispettore gadget, il maniaco ed il fotografo ad attenderci, poco dopo arriva anche Piero Angela. Si eseguono i riti propiziatori di trasferimento di carico sui carrelli e alle 18.00 ci si imbarca sulla motonave Audacia, più che un nome, un programma, alla volta della terra beduina da conquistare!
Lungo il tragitto si esegue il sacrificio del maiale morto accompagnato da qualche bicchiere di succo di frutta d’uva veneta , si guarda un po di TV e poi a riposare le membra.

2 giorno (13/04/2008)
L’esercito sbarca in terra d’Africa
Ore 7.30: il caterpillar comincia a sbuffare, ci si alza da morfeo e tutti giù a pianificare le battaglie in vista. Nelle ore successive il condottiero illustra la strategia, i soldati compilano le fiches e ci si prepara allo sbarco!
Astutamente a Genova avevamo caricato i mezzi e i destrieri per ultimi, cossicchè da essere i primi a toccare il suolo d’Africa e infattivamente come primi siamo discesi
Superata la dogana, ci si dirige alla volta di Hammamet dove si cena si cena e si dorme.

3 giorno (14/04/2008)
L’avanzata verso Douz
Alle 9.00 a.m., dopo aver riempito le viscere con peperonata e uova fritte e svuotati gli intestini crassi e tenui, si parte verso il luogo d’incontro col nemico. Lungo il tragitto si osservano incantevoli monumenti simili a quelli delle facce dei presidenti americani scolpite sul monte Rushmore della Dakota del Sud (vedere foto nell'altro post). Ci si ferma al km 28 della strada a revocare il mancato avanzamento del soldato Vicepresidente del 1° desert tour . Si arriva a Douz alle 18.00 circa.
Si cena, si post-cena ai bordi delle piscine e poi ci s’incontra con Aref, mitica guida del deserto!
In questa occasione sorge un piccolo incidente diplomatico sulla configurazione dei mezzi per il trasporto delle vettovaglie e gli animi cominciano a scaldarsi, ma il veterano condottiero Mario con la sua ars diplomandi convince l’esercito a placarsi con una famosa frase: “picciotti, dovete stare tranquilli che domani gli farò un’offerta che non potranno rifiutare, uh capistuvu ah!”. Tutti felici e contenti si va a dormire con l’adrenalina a trecentoventimilioni di terabyte dromedariferi.

4 giorno (15/04/2008)
L’assaggio del deserto - 190 km
Mario si sveglia presto e va ad offrire una testa di cavallo sanguinante alla tribù ostile ed alle 9.00 è già pronto a guidare l’esercito nel campo di addestramento. L’aperitivo e rito di iniziazione per i novizi saranno quasi 200 km di pista e dunette in una zona sperduta e dimenticata.
Nel frattempo io, l’ispettore gadget, il maniaco e il caterpillar andiamo a comprare i viveri per il pranzo, seminando il panico per il mercato di Douz e ricevendo la benedizione beduina a colpi di scopa da parte di vecchiette furibonde e strette di mano da parte di bambini felici di vederci passare con le nostre (ehm la mia) roboanti(e) icserre!
Radunati tutti i soldati alla Total per abbeverare i cavalli, si parte alla volta della ricerca dei vecchi forti romani e dei tracciati delle legioni straniere che prima di noi avevano attraversato la terra nemica. Lungo il tragitto si incontrano le prime dune e qui salta fuori il primo offerente di bevanda a pioggia (chi cade per primo deve pagare la bibita per tutti n.d.r.) noto Caterpillar detto il Jagus, che inc@@@ndosi con la propria motoretta incolpevole decide di sostituirla con un cavallo di razza napoleonica per il prossimo desert tour; affermando “sta moto non va bene per me, è troppo poco potente, voglio il crf490z e tu webmaster cambia il nome al sito altrimenti ti do una clavata sul naso che ti faccio uscire il sangue dalle orecchie, cazzu iu iu iu”!
Nella stessa occasione il condottiero Mario (4x4 munito per trasporto carburante e vettovaglie) c’est sablé avec son quatre quatre per solidarietà al caterpillar!
Durante l’assaggio di deserto si assaggia anche il pallido sole tunisino che lascia tracce sui polsi del Web, di Jago e soprattutto sul collo di Pepem (la mamma ve l’aveva detto di usarla la cremina, piccoli furfantelli).
Giunti presso una rovina di forte dei ns nonni legionari stranieri, Piero Angela veste i panni dell’imperatore Jilbertus V d’Alessandria che esorta i soldati a dare il massimo contro il nemico  .
Ripartiti, il fotografo ancora non scoglionato decide di arare per due volte un terreno seminato, suscitando gli sbuffamenti del caterpillar. Giunge quindi l’ora del riempimento delle cisterne dei soldati, si pranza a base di marmellata di fichi al forte romano.
Si riparte, si ha un incontro ravvicinato del terzo tipo con la fauna locale mutante e si giunge alla foce del pozzo dei serpenti dove Luigi si diverte a scattare foto di spionaggio militare facendo finta di essere un turista, così il nemico continua a rimanere ignaro della strategia!
Si rientra alla base intorno alle 18.00, si fa la manutenzione quotidiana ai cavalli e poi via a cena e a letto.

5 giorno (16/04/2008)
L’esercito invade il deserto – 100 km (Douz – piana di El Mida)
Dopo aver preso confidenza col nemico, arriva il fatidico giorno dell’invasione!
Sveglia alle 7.00, colazione, carico delle vettovaglie sul pick-up di Aref e partenza alle 8.30. Si va a fare il pieno alla Total   e poi via alla volta della conquista del nemico . I primi km sono costituiti da pistoni che si distendono fino all’orizzonte, che fanno sognare l’esercito (per i novizi come me è solo il preliminare di una libidine indescrivile). Tra sgummamenti e ingarellamenti si raggiungono le dune. Ci si ferma ad ammirare di che pasta è fatto il nemico, si osservano le vittime che ha mietuto , si prova a raccogliere informazioni da spie locali e si comincia a pensare qual'è la strategia da mettere in atto!
Ripartiti si giunge alle 11.30 al Cafè du Parc e qui ci si ferma per il pranzo ! Aref ci impone lo stop, poiché il nemico ha ben pensato di contrastarci con la tecnica guerrafondaia delle tempeste di sabbia (è solo l’inizio del suo attacco e noi ci difendiamo, ignari di cosa ci spetterà nelle successive puntate).
Durante la sosta, l’esercito è allegro e spensierato ma con l’adrenalina alle stelle e non vede l’ora di passare all’attacco.
Si riparte alle 15.30 e i novizi assaggiano la fatica dei primi insabbiamenti , poiché testardi hanno ignorato le parole del condottiero, del caterpillar e di Piero Angela che ci avevano invitati a stare abbottonati, a non caricare l’anteriore, a non fermarci sui catini, etc., etc.!
Aref, Omar (leggasi Amor n.d.r.) e Omar decidono di fare un nuovo stop and go in attesa del raffreddamento della sabbia che altrimenti avrebbe messo in difficoltà i loro pick-up stracarichi.
In quest’occasione l’esercito comincia a filosofeggiare su come far rendere al meglio i propri destrieri durante l’avanzamento e qui il sottoscritto espone la teoria sulle risorse infinite della marmitta roboante: “cari concittadini ho fatto una pensata geniale per le vostre moto, espressamente e qualunquemente è inutile che cambiate il carburatore, le gomme, la catena, cazzu iu. Ho fatto un summit a Rimini la settimana scorsa e lì ho capito che l’economia trainante motoristica è u pilu, u piluu; per cui la mia opinione è che non è necessariamente giusto che alziate il manubrio, che mettiate le mousse, che montiate il GPS; la cosa importante è montare una marmitta rumorosa, cazzu iu, che serve appostamente a risolvere tutti i problemi, tutti i problemi, cazzu iu, qundi votatemi che avremmo cchiù marmitte pi tutti, cazzu iu”.
Poco dopo si riparte e tra una duna e l’altra si arriva alla piana di El Mida dove si allestisce il campo per la notte; mentre Omar impasta il pane si fa la solita manutenzione , si cena e si va a dormire. Sorpresa: anche qui nel deserto il moderno avanza. Il campo non è più montato con le enormi e bianchissime tende beduine dove si sta tutti insieme, ma con moderne tende automontanti, quelle che lanci in aria e ricadono montate , da due posti. Chef Mariò, Jago e Luigi rifiutano questa novità e decidono di dormire “a la belle etoile”: sabbia, coperta e cielo stellato.

6 giorno (17/04/2008)
Il nemico viene sconfitto – 50 km (piana di El Mida – a sud di Dekanis)

La sveglia del secondo giorno di deserto è condita dalla tipica musica simboleggaiante l’inizio dell’involuzione umana, ricca di armonia, melodia, suono e timbro…è l’oracolo dell’erg, che ci consentirà successivamente di uscire vittoriosi dalla guerra! Jil trova dentro il suo casco un simpatico animaletto che voleva fargli compagnia:
Armati gli uomini e abbeverati i destrieri si parte  alle ore 8.00 alla volta della conquista di Dekanis. Si giunge ad una preziosa sorgente e ci si imbatte in una folla di beduini che si fronteggiano fra di loro per l’accarraparramento dell’acqua per le loro bestie . Qui alcuni si divertono a fare speedway con le proprie moto, davanti agli occhi stupiti dei bambini beduini  .
Si va avanti speditamente finchè non si decide di fare lo stop per il pranzo. Il nemico allora, approfittando del riposo dell’esercito decide di passare al contrattacco con una tempesta di sabbia di quelle megagalattiche che neanche il miglior Ulisse avrebbe sconfitto. L’esercito però è forte, dorme sonni tranquilli   , il vento gli fa una pippa!
Si riparte in direzione Ein Aoudette/La Rochette, e le difficoltà via via aumentano, condite dalla temperatura sempre più caliente che si rinfrescherà solo dopo il tramonto. Si avvistano i dunoni più bastardi e difficili, con catini di fesh fesh (come li chiama Aref), che non sono per niente fashil fashil. Se ti pianti lì dentro, so’ @azzi amari. L’esercito si scaglia contro, seguito dai pick-up che da subito devono piegarsi davanti allo strapotere del nemico, iniziando una sequenza inusuale di insabbiate, straordinarie per navigate guide come Aref (che stiamo dalla parte del nemico ?? Bah?!). La battaglia è dura e cruenta, ma si lotta con trepidazione e si tiene alta la bandiera du pilu .
Si narra che durante lo scontro un certo Jago Caterpillar abbia deciso di strafare seguendo la sua effettivamente natura di caterpillar e si sia lanciato nell’idea di attaccare il nemico cercando di coglierlo alle spalle, ma ahimè sia rimasto senza carburante due cordoni di dune più avanti, solo tristo e ramingo col rischio di passare una notte insonne alla mercè del deserto.
Fortunatamente i ns. due cavalieri del Nord-Est con il contributo di Piero Angela lo soccorsero portandogli un litro di elisir di vita (leggi benza) per riportarlo alla famigghia! Durante tale disavventura di salvataggio, colui che aveva in mano la situazione dello spionaggio fotografico, nonché portatore del prezioso intruglio salvacaterpillar si scoglionò mediante un incontro ravvicinato del trigesimo decimo beduinesimo tipo con un dunone/catino/xr/serbatio/bassoventre/occhio/ping pong/porcaputt@@@zoz@@/…mammamia che dolore!
Giunti tutti sani e salvi al campo si fa la solita manutenzione , si recitano tante preghiere per la sabbia presente nelle scatole filtro ; l’unico a ridere è Jil, che reduce del primo desert tour ha trovato la soluzione vincente quest’anno . Si cena, si scattano un po di somiglie artistiche  da parte del Web e poi tutti a letto a riposare le ossa.
Anche questa giornata è passata e domani….tutti al mare!

7 giorno (18/04/2008)
L’esercito si riposa alle terme – 15 km (a sud di Dekanis – oasi Ein Aoudette/La Rochette)
Il buongiorno si vede dal mattino e Piero Angela si sveglia in compagnia di un altro simpatico animaletto (vedi a pag. 2) - (N.B. Jil non mi ero dimenticato, stavo smarmittando su come inserirlo)…Aref durante la cena del giorno precedente aveva profetizzato di portarci alle terme a festeggiare la sconfitta del nemico, affermando che prima però avremmo dovuto superare 3 cordoni di dune che valgono per 99 infarcite di fesh fesh trés compliquées! E che vuoi che siano per l’esercito i cordoni, le dune, il fesh fesh, ormai il nemico è “un parco giochi” (copyright XR21 n.d.r.)! Certo però che Aref aveva ragione: io personalmente tra cadute e insabbiamenti sarò andato al tappeto almeno 15 volte (però ho capito che il gas va dato in discesa e parzializzato in salita…ci son voluti tre giorni ma ce l’ho fatta), il condottiero Mario ha rischiato di aver bisogno di un TIR di ossigeno ma ha tirato avanti, Luigi acciaccato non ha avuto vita facile, Pepem da dopato ciclista non ha patito nulla, Il Web era incantesimato, Jil godeva, Jagus mandava tutti a quel paese .
Alla fine verso le ore 14.00…il miraggio…l’oasi di Ein Aoudette : giunti alle terme è immediatemente esploso il mondo e tutti si è scappati alla ricerca di un po’ di rinfresco nella vasca naturale . La nostra calata ha fatto fuggire tutti gli altri turisti 4x4izzati di origine oltralpesca…ma chissenefrega !!
L’oasi di Ein Aoudette è caratterizzata da una sorgente di acqua calda che sgorga a fontana e forma un lago di acqua per l’appunto calda. Poi l’acqua viene assorbita dalla sabbia e risale poco distante a formare laghetti di acqua…freschissima.
Si è pranzato, abbiamo fatti i naturalisti con la fauna locale , poi si è tornati chi al mare caldo , chi al lago fresco e poi si è trascorso l’intero pomeriggio immersi nella vasca come degli ippopotami accaldati a filosofeggiare su argomentazioni di altrui sesso. In questa circostanza Pepem ha dato il meglio di sé, ed ha ricevuto la laurea ad honorem di maniaco du pilu.
Verso sera si è fatta la solita preghiera durante la manutenzione, poi cena a base di couscous e montone , nell'occasione Jil ha tirato fuori la sua arte di narratore da documentario, illustrandoci certosinamente la stratigrafia geologica terrestre.  Poco dopo tutti a letto (ehm a sabbia), ignari di cosa il nemico ci avrebbe offerto l’indomani ma felici e contenti come i bambini piccoli che ricevono in omaggio dei dolci.

8 giorno (19/04/2008)
Il deserto si vendica. Il calvario a 45°C per i 30 km (oasi Ein Aoudette/La Rochette – prima di Timbaeine)
Aref ci dà il dolce risveglio: “garcons il y a encore seulement 4,5 litres d’eau minerale pour aujourd’hui et pour demain!” (= brutti stron@i vi siete sciroppati tutta l’acqua che avevo portato per voi e da adesso vi arrangiate, son rimaste solo tre bottiglie, gestitevele bene per oggi e domani!).
Vabbè che rimangono ancora 60 l d’acqua, ma è quella per cucinare, presa paro paro dai pozzi del deserto.
“Beh dai abbiamo i camel bak pieni e poi domani a pranzo saremo di nuovo al cafè du Parc, cerchiamo di fare economia che ci basta”, pensiamo tutti ottimisticamente…ma questo è solo l’inizio…non abbiamo ancora acceso i motori!
Comunque si parte alla solita ora, circa le 8.00, si attraversa il primo cordone e tutto fila liscio , anche perché ci siamo fatti mezza giornata di mare e di relax assoluto. Il secondo cordone ci dà uno strano presentimento…chef Mariò arranca di brutto, ma tira avanti. Terminiamo il secondo cordone e il condottiero ha dato fondo a tutte le energie (l’età non è più verde) e getta la spugna (asciutta)…si rivolge ai soldati esortandoli a continuare da soli per rispetto della bandiera (du pilu)…intanto il nemico se la ride!
Si carica la moto di Mario sul Toy di Aref (sono circa le 9.53 a.m. e la temperatura è arrivata a 43.5°C) e si riparte alla volta del terzo cordone, si percorrono poche decine di metri e i due pick-up sonts sableés …per bacco ragazzi fa caldo, scavalchiamo noi il cordone e cerchiamo un posticino all’ombra in attesa che si liberino dal nemico.
Purtroppo Mario, che paga a caro prezzo il posto di navigatore sul Toyota di Aref con l’onere di disinsabbiatore di I° classe nonché spingitore ad honorem, spingendo fuori dall’insabbiamento il pickup bianco ode un sinistro e fragoroso “Tac, Tatrac, Patatrac” provenire dalla trasmissione anteriore dello stesso. Ahi, ahi, ahi, drammatico presagio.
Passano circa 45 minuti e i pickups rispuntano dalla sabbia, bene dai si riparte!
Nel frattempo lasciamoli passare che poi li riprendiamo…;ci si riveste e si riparte…si giunge al quarto cordone e i due pick-up sono di nuovo insabbiati…che sfiga pensiamo tutti, bene dai scavalchiamo il cordone e andiamo a cercare un posticino all’ombra (sono circa le 11.30 e la temperatura sale). Altra mezz’oretta ad aspettarli, tutti sdraiati all’ombra dei pochissimi cespugli cammellieri alti sì e no mezzo metro ! In questa circostanza si raggiunge il culmine dell’involuzione umana…per ammazzare la noia dopo aver esaurito le riserve di barzellette, si passa al lancio dello stercolaro del deserto e della cacca di cammello, mentre l'ispettore gadget prepara il prossimo documentario per Piero Angela: Click here to watch CLIP0018-23
Ma ecco che rispuntano i fuoristrada!
Il presagio però è diventato realtà: trasmissiona anteriore kaputt, il pick up bianco funziona solo a due ruote motrici, nel pezzo di deserto più bastardo, sotto il sole più bastardo e sulla sabbia che da punti alla farina 00.
Che sfiga, pensiamo tutti! (Sono quasi le 12.00, i 44°C li abbiamo già passati e il sole tra un’ora sarà a mezzogiorno (ora legale), quindi non ci sarà manco ombra!)
Si riparte alla volta del quinto cordone, ma il copione è sempre lo stesso. Aref però si disinsabbia subito e insieme a noi scavalca le dune…ci fermiamo ad aspettare Amor e Amor avec l’autre quatre quatre! Aref corre a piedi ad aiutare i cuochi, ma alle 13.20 i tre spuntano sempre a piedi con la cassa di vivande e il telone per creare l’ombra; la temperatura è sempre sopra i 44°C. Che sfiga pensiamo noi!
Amor piccolo ci prepara l’insalatona per il pranzo mentre Aref e Amor grande vanno a recuperare il Mazda bianco! Il nemico a questo punto è in vantaggio e nonostante ciò decide di darci ancora un colpo basso per portarci alla frutta…tempesta di sabbia!
Il cocktail di vento e caldo mette a dura prova la nostra resistenza fisica, siamo costretti a bere l’acqua dei camel + 2 delle 3 bottiglie rimaste!
Si pranza a base d’insalata e sabbia e si fa la pennica a base di sabbia e sabbia con contorno di sabbia.
Alle 15.30 circa Aref e il condottiero ci esortano a ripartire che il vento sta per cessare! Speriamo di essere meno sfigati da ora in poi, pensiamo tutti noi!
Poche dune e siamo di nuovo a punto e capo…Amor insabbiato e Aref che lo disinsabbia col cavo di juta e Mario spinge!
Si va avanti così fino a circa le 17.30, stesso spettacolo, Amor insabbiato, Aref col cavo e Mario spinge, scavalcando soltanto altri due cordoni.
Mario, alla 27° campagna di spinta del pickup sotto il sole, si rende conto che fatica di meno sull’Xr anzicchè arruolato al fianco di Aref e in cuor suo progetta la discarica del monocilindrico dal pianale. Ma la malasorte è agguatata (in agguato n.d.r.)!
Finiti questi cordoni si raggiungono dei chott con delle dune basse che non ostacolano più i 4x4…oh finalmente la sfiga è finita penserete voi?! E invece no! Nel tentativo di recuperare il tempo perduto il caterpillar ha messo a dura prova la sua ormai odiata XR (che da gennaio sarà sostituita da una fiammante crf490z e il webmaster cambierà il sito…altrimenti sangue dalle orecchie), tant’è che la stessa, per solidarietà al Mazda di Amor decide di se chasser…si taglia il cavo della frizione! Nuovo stop di circa 30 minuti, con due tentativi disperati di recupero cavo, ma nulla da fare…Aref deve tornare indietro a caricare l’XR di Jagus. In quest’occasione termina anche l’ultima bottiglia d’acqua rimasta.
Durante tale sosta si è concretizzata la notizia della possibilità di recupero acqua in un accampamento molto vicino al punto in cui si pensava di fermarsi per la notte…quindi Aref ci esorta a viaggiare a marce forzate per raggiungere tale località prima del calar del sole!
Caricata la moto di Jagus sul Toyota e scaricata quella di Mario , che verrà consegnata a Jago per il resto del viaggio, si esegue esattamente al contrario l’ordine del condottiero e si parte tutti sgommando, lasciandoci alle spalle i fuoristrada della guida e del cuoco! Tanto il web ha il navigatore che gli dà le coordinate dell’accampamento con uno scarto compreso tra 12 e 68 km…che (s)figata!
Naturalmente finiamo dove non si doveva finire.
Ci fermiamo dopo un quarto d’ora tirato stile tappa cronometro della Parigi-Dakar per aspettare i pick-ups…trascorre mezz’ora e di questi non si sente né il rumore né se ne vede l’ombra …intanto il tramonto è incantevole!
Beh ragazzi è quasi buio, che facciamo? Torniamo indietro? Ma no tanto di qua devono passare! Ok!
E in effetti di qua NON SI DOVEVA PASSARE, che siamo finiti per dirla alla francese, in un cul de sac, da dove non si esce.
Campolone accende la radiolina della mutua portata dalla Calabria (e)Saurita e all’improvviso si sente la voce di Mario che quasi rauco ci esorta a non muoverci da dove siamo che sta venendo con Aref a recuperarci!
Appena avvistatici Mario avrebbe voglia di farci un mega cazziatone, ma è così grande la gioia di averci recuperato che ci ricorda soltanto che ci aveva detto di SEGUIRE I PICKUP, NON DI PARTIRE ALLA “SETTIMO CAVALLEGGERI ALLA CARICA”, cazzu iu. Ma che volete, quando si è "giovani".
Ma voi non starete per caso pensando che la sfiga è finita vero? Infatti non lo è ancora!
Si riparte con le luci accese, ormai il sole è stato sostituito dalla luna, ma Jil è completamente disidratato ed ha dei capogiri che non gli consentono di guidare…ma si sforza e va avanti per inerzia, finche seguendo da lontano le luci di Aref non si raggiunge il campo, nel frattempo allestito dai due Amor in un punto ad un cordone di dune distante dall’accampamento di rifornimento acqua!
Qui giunti, gli animi sono estremamente surriscaldati per la pesante sconfitta subita: si è stanchi, si è disidratati, si è clamorosamente senza acqua…e la sfiga non è ancora finita!
Si decide di bere l’acqua beduina (quella per cucinare) che miete solo una vittima…Jil, che era già parecchio ferito e quindi predisposto a concimare il deserto in parecchi punti: gli altri superano la prova.
Nel frattempo Amor e Amor cucinano per noi, mentre Aref aguzza l’orecchio per carpire quale potrebbe essere la prossima mossa dell’esercito.
Le milizie sono arrabbiate con l’alleato e tramano vendetta, ma Aref capisce tutto e interviene con la seguente frase: “Mario, je voudrais dire deux choses: la prèmiere c’est que accidenti bevete come dei cammelli dopo un anno di bocca asciutta, la deuxiéme c’est que…” traduzione: ragazzi per l’acqua non vi preoccupate che domani mattina vi porto subito al camping di Camp Mars e vi abbeverate a dovere e pago io, per la rottura del 2° pick-up invece è solo sfiga, c’est l’Afrique (ma tanto ormai siamo abituati), non dite nulla al capo delle guide che siano rimasti a corto d’acqua che sennò Amor viene punito.
La diplomazia di chef Mario placa gli animi e tranquillizza Aref, Amor e Amor!
Quindi si cena e stanchissimi si va a dormire (senza aver fatto manutenzione ai destrieri caso mai la sfiga non avesse deciso di abbandonarci)!

9 giorno (20/04/2008)
E noi sconfiggiamo pur anco la vendetta del deserto – 110 km (prima di Timbaeine – Douz)
A causa del Mazda bianco chassé la partenza è prevista le ore 7.00, in modo da affrontare gli ultimi tre cordoni di fesh fesh rimasti in scioltezza, con la sabbia dura del mattino!
Alle 6.59 tutti i motori sono roboanti tranne quello del mio destriero…che sarà ancora sfiga? Trac, trac, trac, non parte…ok cambio il filtro aria con l’assistenza dello chef…trac tram trac…niente non parte…ruoto il rubinetto in riserva…trac brum brum…ecco non era sfiga, ma la mia pollaggine; bastava chiedere agli altri se fossero in riserva (e lo erano tutti) per capire il perché del mancato avvio dell’xr tonante!
A questo punto la disavventura del giorno precedente è ormai un ricordo, ore 7.20 si parte tutti allegri e felici con l’intento di vendicarsi e sconfiggere nuovamente il nemico!
Il primo cordone è una passeggiata , ma il secondo un po meno…Omar s’insabbia e Aref viene convinto da Mario a portarci a Timbaeine al famoso Camp Mars per l’abbeveraggio dell’esercito!
Qui giunti, si beve a fiumi e si riempiono i camel fino all’orlo; contenti e allegri ci facciamo pure la birretta e giacché siamo in vena di riempimento facciamo pure il rifornimento alle moto.
Poco dopo si vede passare Omar alla velocità della luce e Aref gli fa cenno di andare avanti e di aspettarci al bivio del parco naturalistico di Djebil .
Rifocillati a dovere si riparte e si lotta contro il nemico a spada tratta, colpo dopo colpo lo portiamo quasi allo sfinimento, tant’è che giunti al bivio dove ci spettano i due Omar abbiamo un vantaggio tale da poter con certezza affermare che la vendetta è stata consumata...giungiamo al luogo dell’appuntamento tenendo alta la bandiera (du pilu) in segno di vittoria.
Da questo momento in poi ci spettano solo sterratoni e dunette, ai pick-ups vengono unchiati i gummi (si gonfiano le gomme al 4x4 di Aref e all’ormai 4x2 di Omar) e poi a manettona lungo il pistone che ci porta dritti dritti al Cafè du Parc. Si giunge lì intorno alle 11.30 e ci di ferma appostamente e infattamente per il pranzo e la solita finta pennica a base di melodia, armonia suono e timbro.
Il nemico però non è contento della sconfitta subita e quindi come al solito (ma ormai non ci frega più) nuovamente tempesta di sabbia con forza di uragano!
Mangiati, bevuti e pennicati si fanno le classiche foto di gruppo e si riparte alla volta di Douz. Il condottiero raccomanda a tutti di stare dietro i quatre quatre per affrontare l’ultima battaglia in maniera difensiva (visto che la tempesta di sabbia continua a tempestare ), ma io e il caterpillar desiderosi di cogliere il nemico alle spalle per l’ultima volta, decidiamo di seminare le milizie amiche e improvvisare un attacco a sorpresa lungo un percorso non previsto…ecco fatto che ci siamo persi!
Jagus però conosce la via del ritorno e poi abbiamo il navigatore di Mario e il cellulare finalmente riceve…(in)coscienti del fatto che i compagneros avrebbero percorso la strada alternativa alla nostra; mandiamo un sms all’ispettore gadget, comunicando che ci saremmo ritrovati al Saharienne a Douz…procediamo a marce forzate e in un batter d’occhio (alla volta) in mezzo all’uragano arriviamo all’albergo!
Qui come se nulla fosse attendiamo gli altri, felici di aver battuto il nemico alle spalle e inconsapevoli della mega arrabbiatura provocata agli alleati!
E quando gli altri arrivano, nel silenzio della hall dell’albergo s’ode una voce tonante, più tonante del tuono più tonante, così tonante che persino la tempesta di sabbia smette dalla vergogna: è il Webbo che apostrofa in modo caloroso i due fuggitivi “ Ma porc.. putt…, test….la proxima volta mi ve copo”
Ma finisce tutto lì a tarallucci & vino!
Si mettono a riposo i destrieri, ci si spoglia, quindi tuffo in piscina, docciazza strameritata e poi ad abbuffarci a tavola.
Il dopocena è breve poiché morfeo ormai non è più un miraggio, ma la realtà. Si è stanchi, la voglia di guerra è passata ma incosciamente comincia già a prendere il sopravvento la malinconia…da domani si fa i turisti.

10 giorno (21/04/2008)
Douz - Matmata

Al risveglio si è contestualmente confusi e felici, tristi e malinconici…colazionati e svuotati prepariamo armi e bagagli, carichiamo le moto sui carrelli e alle 11.00 partiamo alla volta del centro di Douz, totally relaxed e poi a pranzare da Ali Babà , vecchio amico dei desertiferi xr-isti!
Nel pomeriggio si visita il mercato e la piazza di Douz , si compra qualche souvenir e poi si parte alla volta di Matmata. Si giunge qui intorno alle 19.00 , si invadono le camere dell’hotel, si cena, si postcena con la solita armonia, melodia suono e timbro davanti al pc postando su xr-italia e poi tutti a letto.

11 giorno (22/04/2008)
Matmata

Oggi è giornata di puro relax, l’idea di riprendere i cavalli d’acciaio e di ingarellarci sulle piste di montagna attorno a Matmata non viene neanche considerata, ci si sveglia tardi e dopo la colazione si va a visitare il villaggio troglodita della città vecchia , in un’oretta una improvvisata guida per 10 dinari ci illustra e ci mostra tutto ciò che la cittadina offre. Poi si va a visitare la Matmata nuova, si compra qualche altro souvenir e poi a pranzare.
Nel pomeriggio tutti in piscina , poi cena, solito dopocena (ormai è un cult), un po di internetti e poi a letto.

12 giorno (23/04/2008)
Matmata – Hammamet

Il viaggio di oggi è lungo, si fa una tappa turistica intermedia all’anfiteatro romano di El Jem e si giunge ad Hammamet alle ore 17.30 circa.
Ci si doccia, si fa la solita filosofia desertifera, si cena, quindi si mette in atto il cult e si dorme guardando la partita di calcio , poi a letto.

13 giorno (24/04/2008)
Hammamet – Tunisi

Oggi ultima mezza giornata da turisti. Si parte alle 11.15 in direzione Tunisi, si giunge qui alle 12.00, si visita la Medina e si spendono in souvenir e tagli di barba e capelli gli ultimi dinari rimasti, poi si va a mangiare il pesce a La Goulette e alle 17.00 si è davanti ai cancelli della dogana .
Ore 20.00, superata la dogana anche sta volta abbastanza agevolmente, ci imbarchiamo per il triste rientro in patria!

14 giorno (25/04/2008)
Tunisi – Genova

Trascorriamo il giorno in nave, guardando la tele, giocando a carte e scambiandoci le foto del mitico viaggio unico indescrivibile, libidinoso, fantasmagorico, divertente, comico, tragico, avventuroso, fuori dal mondo, in un’altra dimensione, etc, etc.
Giungiamo a Genova alle 22.15, sbarchiamo in fretta, scarichiamo e ricarichiamo le moto sui carrelli e tristemente e confusamente ci salutiamo come se fossimo ormai fratelli di sangue.
Probabilmente l’Afrique è pure questo…riesce ad accomunare persone completamente diverse, con stili di vita differenti, scapoli, ammogliati, giovani, vecchi, di destra, di sinistra, di centro, du pilu, vecchi, poveri, miserabili, schiavi, etc, etc. NOI ADESSO SIAMO FRATELLI!

Il report è finito, ringrazio pubblicamente tutti i colleghi di guerra indistintamente. Ragazzi mi avete reso felice, grazie, grazie grazie!
Infine un grazie particolare a Mario per la rivisitazione del testo.
Adesso sbizzarritevi pure coi commenti.

Qui qualche video (cliccateci sopra per vederli):
Click here to watch CLIP0003-29
Click here to watch CLIP0004-17-47
Click here to watch CLIP0005-49
Click here to watch CLIP0008-37
Click here to watch CLIP0009-48
Click here to watch CLIP0010-69
Click here to watch CLIP0011-69
Click here to watch CLIP0012-24
Click here to watch CLIP0017-24
Click here to watch CLIP0019-33
XR 600R '95

Geng@

Che spettacolo! Ormai avete l'aria dei professionisti!

Webbo, non volessi essere irrispettevole, ma ci hai fatto la cultura ormonale che ti hanno cresciuto le tette?  :D
Prima seiciento, ora quattrociento. Vo con l'XR e son contento.

Webbo

ce l'avevo detto al chirurgo che una seconda era abbastante....  :P

Citazione di: Geng@ il Aprile 27, 2008, 20:33:55 PM
Che spettacolo! Ormai avete l'aria dei professionisti!

Webbo, non volessi essere irrispettevole, ma ci hai fatto la cultura ormonale che ti hanno cresciuto le tette?  :D
Per cortesia non contattatemi in privato (via PM o mail) per aiuto o consulenze tecniche, postate pubblicamente, e se vi posso aiutare lo farò volentieri.

Gogo

Cavolo Web! in quella foto sembri grosso cattivo ed arrabbiato :o :D :D :D
....ma è una impressione vero? ???

Webbo

Per cortesia non contattatemi in privato (via PM o mail) per aiuto o consulenze tecniche, postate pubblicamente, e se vi posso aiutare lo farò volentieri.

PEPEM

avviso a tutti i reduci del 3° desert tour: dopo innumerevoli peripezie pepem nella giornata di domenica 27 aprile 2008 finalmente ha dato, numerose volte e in abbondanti quantità

RAZZO

Dai Webbo ... sbottonati un pò visto che su altri forum hai raccontato i comportamenti del mezzo durante il viaggio.  ::) ;)

Honda-Razzo.


WAKATADAO RESING TIM

KAZZEMBERGHER TEAM

Webbo

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