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Un' avventura fantastica ed ironica, per scherzarci sopra

Aperto da gianpivr, Maggio 16, 2008, 20:19:10 PM

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gianpivr

Era un giorno di non molto tempo fa, probabilmente faceva già caldo, forse faceva ancora freddo, ma non ricordo esattamente e non è nemmeno importante, so solo e lo ricordo con esattezza che quando aprii un occhio solo intravidi una luce flebile e un’ atmosfera annebbiata… ero evidentemente ancora provato dalla serata precedente in cui lo champagne scorreva a fiumi… dopo qualche minuto realizzai che in realtà entrambi i miei occhi erano aperti, ma il sinistro non vedeva la luce quasi se fosse coperto da qualcosa. A fatica mi scansai e capii subito che la donna prosperosa che mi ero portato a casa la sera prima era in una posizione per cui i raggi del sole si frangevano sul suo decoltè senza lasciarli passare oltre. La guardai un’ altro istante, ragazza molto bella anche questa volta, ma feci un salto per svegliarmi ed andare a correre in pista, certe cose di prima mattina mi fanno proprio venir voglia di fango e polvere. Sentii uno strano brivido nel mio corpo, una sensazione di giramento di testa, ma non era pressione bassa, facendo il salto mi ero schiantato nel tetto della mansarda. Per colazione una birretta tiepida e la pizza fredda con prosciutto e cipolla avanzata la sera prima. Nemmeno le dissi niente, la guardai, le feci il gesto tipo a ruotare la manopola del gas e lei capì immediatamente dove stavo andando, sapeva pure la località perché mi guardò profondamente negli occhi e l’ intesa maturata in quell’ unica notte le permise di capire tutto. Adoro le donne perspicaci, uscendo pensai che alla sera stessa l’ avrei pure potuta sposare. Parto ed essendo che ho un piccolo intoppo burocratico sull’ omologazione del gancio traino dell’ hummer, parto direttamente in moto anche se non ha la targa. Devo fare circa 50 km di asfalto per raggiungere la pista, ma la mia moto è affidabile, il pistone ha solo 1200 ore di utilizzo di cui la metà fatti con benzina agricola, ma essendo che ogni 150 ore regolo le valvole e ad ogni uscita controllo il liquido del radiatore mi sento tranquillo. Ho un paraolio delle showa esploso, ma poco male, la moto si guida col cuore e così ho pure una valida scusa per impennare. Un tuono all’ improvviso e un gatto nero morto a bordo strada sembrano presagire che quella sarà una giornata impegnativa, ma io che sono scaltro e non facile a piegare mi premunisco: rientro in officina e tolgo le bandine in carbonio dato che l’ ultima volta, correndo sotto un temporale, mentre facevo un salto lungo 50 metri e alto 15, venni colpito da un fulmine e rischiai seriamente di morire. Monto le plastiche in plastica, sono rotte perché io faccio fuoristrada serio e non ho tempo per l estetica e parto. Nello zaino metto una pistola di silicone poiché tutto quell asfalto mi consumerà le tacche e così avrò la possibilità di ricostruirmele prima del ritorno. Parto definitivamente, mi avvicino ad un paesino di 300 anime disperso nella bassa padana e decido di fermarmi a fare colazione. Le tipe del paese mi guardano ma non ho tempo per loro, oggi io ho la moto da fuoristrada!!! Una stradina umida e invitante sembra chiamarmi ed io, intuendo una possibile scorciatoia la imbocco. Trovo prima una serie di rocce e spuntoni alti tutti più di 2 metri e che non mi lasciano vedere oltre. Decido di affrontare il primo in quarta piena, ovviamente ignorando che il successivo sarebbe stato così vicino… intuisco che l’ anteriore riuscirà a passare oltre, ma è il posteriore che mi preoccupa. In aria freno, scompongo l’ assetto della moto, mordo il manubrio perché le sole mani non riuscivano a tenerlo sufficientemente saldo, scrubbo, ridò gas e passo per miracolo. In un attimo ho rivisto la mia vita, Padre Pio, una macchina appartata in un cespuglio lì accanto (che mi vece venire in mente immediatamente un film di Moana, e mi rividi mentalmente la 3° e la 4° scena), investii un innocente sventurato merlo che si trovava in traiettoria sbagliata nel momento sbagliato, ma l’ importante quel giorno era portare a casa la pelle. Sento un cane che ulula, indubbiamente cattivo presagio… Saranno circa ormai le 11 del mattino… La strada si fa sempre più umida ed il terreno comincia a diventare scivoloso e non offre più quel grip da sogno. Ecco il dramma: vedo un pozza, tengo aperto e passo oltre facendo un grandissimo errore. Un misto di palude e sabbie mobili. Mi incaglio lì e non riesco più a muovermi. La mia fortuna fu che nell’ acquitrino sottostante passava un coccodrillo (forse abbandonato lì da qualche modaiolo di animali tropicali) che uccisi involontariamente con la culla del telaio. Immaginate la scena: io bloccato lì con un rettile morto accanto, le forze mi stavano abbandonando poiché continuavo a dimenarmi nel tentativo di liberarmi, cominciava a sopraggiungere la sera, udii un gufo e cominciavo ad essere disidratato e con la gola secca a forza di imprecare e chiamare aiuto. Raccolsi le ultime forze, ruppi la leva della frizione, squartai il ventre del coccodrillo e bevvi la sua urina nell’ estremo tentativo di sopravvivere. Dopotutto le acque stagnanti non mi ispiravano molto e non volevo rischiare di prendere malattie tipo salmonella o quant altro… Decisi di utilizzare il rilevatore gps e comunicare alla tipa che avevo conosciuto la sera prima (mia moglie) la mia posizione. Lei intuendo qualcosa di nefasto smise subito di lavorare, uscì immediatamente dal night e si lanciò alla mia ricerca con la 996 che trovò in garage e i 5000 euro che trovò nel comodino. Ma questa è un’ altra storia ancor più avventurosa che racconterò in un altro momento…
L' unico modo per sfuggire alle tentazioni è cedere... -O. Wilde-

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All'inizio pensavo fossi serio.... poi leggendo della donna ho capito che era un falso!!  ;D

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belzebelze

Gianpi, due osservazioni:
1) potremmo ammorbidirti con del grasso di fOca, ma rimarresti sempre duro come il marmo;
2) cambia frequentazioni, meglio l'olio minerale del sintetico
:D ;D ;D :D

gianpivr

Citazione di: Azrael il Maggio 16, 2008, 20:58:56 PM
All'inizio pensavo fossi serio.... poi leggendo della donna ho capito che era un falso!!  ;D
Toh, l unica parte reale della storia.. in ogni storia c è sempre un fondo di verità... :(

Citazione di: belzebelze il Maggio 16, 2008, 21:07:02 PM
1) potremmo ammorbidirti con del grasso di fOca, ma rimarresti sempre duro come il marmo;
2) cambia frequentazioni, meglio l'olio minerale del sintetico
:D ;D ;D :D
1) più morbido di così non posso diventare, per fortuna o purtroppo...
2) nè minerale nè sintetico per me!!! :D :D :D ;)
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Se fossi in qualcuno che dico io ti denuncerei per plagio  ;D ;D
Mi sono impegnato per anni e anni ma sono rimasto un pilota a metà.....

docmarco62

Quando la mia 127 Abarth, si spense di colpo pensai ad un guasto ai carburatori Minchiuni comprati da Yang Yong la mattina stessa, scesi dall'auto per controllare, e solo allora avvertii la presenza di qualcosa ai lati della strada. Stranamente non vi era nessuno nei paraggi e il silenzio mi ricordava le notti tunisine nel deserto. All'improvviso fui investito da una luce abbagliante e mi sentii trascinato da una forza irrefrenabile, non potevo muovermi, quasi faticavo a respirare e persi i sensi. Quando mi risvegliai fu grande la sorpresa! ero a bordo di un'astronave aliena, circondato da strani esseri verdi con il corpo simile al nostro, ricoperto di placche coriacee, la testa ricordave molto quella dei coccodrilli, più corta e tozza, anche la coda era più piccola. Questi esseri mi guardavano stupiti e nei loro occhi da rettile potevo leggere una sorta d'astio nei miei confronti, comunicavano fra loro e gesticolando con i brevi arti artigliati ogni tanto mi indicavano e ogni volta che lo facevano il loro tono aumentava d'intensità. Ero più stupito che impaurito, più volte mio cugino che era stato rapito più volte, mi aveva spiegato come comportarmi, mi disse di parlare poco e sopratutto di non parlare mai di cinturini di orologi, scarpe e borsette, in quanto questi alieni sono una antica razza che si era evoluta sulla terra durante l'era dei dinosauri, poi per ragioni ancora sconosciute aveva lasciato il pianeta, lasciando i loro cugini di dna, i coccodrilli a vegliare sullo stesso. Purtroppo però questi ultimi non si evolsero come i primi avevano sperato, rimanendo involuti a livello dei rettili. A un certo punto uno di loro avvicinandosi, mi mostrò una tavoletta di granito al cui tocco apparve una sorta di schermo liquido e incominciarono ad intravedersi delle immaggini, via via più nitide. Riconobbi una motocicletta, verde, tipo cross, che superava delle rocce di almeno 6-8 metri, saltandole come fanno gli alpala inseguiti dai ghepardi nel Masai Mara, ad un tratto vidi il pilota avvicinarsi ad una pozza di fango, gli alieni mi indicarono, poco visibile, seminascosta dal fango, la testa di un coccodrillo che tranquillamente riposava nello stesso, XYz il nome dell'alieno come seppi più tardi, mi spiegò, coadiuvato da un traduttore intergalattico, che era il più antico parente, dei cognati di sua suocera, l'unico avo ancora esistente diretto discendente dell'antica razza. Chiesi che rapporto avewsse con il motociclista, e solo allora guardando le immagini capii. Vidi il crossista giungere alla pozza e affondarvi dentro, poi in un susseguirsi di strani movimenti vidi il rettile colpito al cranio dal mezzo meccanico, infine mentre le lacrime giallastre degli alieni scorrevano sulle loro ruvide guance, vidi il pilota avventarsi sul rettile, squartarlo con il cacciavite in dotazione del mezzo, estrarne la vescica e berne avidamente il contenuto. A quel punto capì che il mio rapimento era solo una chiara voglia di vendetta da parte loro, così comincia a raccontargli di una storia raccontatami da poco in cui si narrava di un uomo, che una mattina svegliandosi dopo una notte d'amore con la sua amata ed appreso da lei della futura paternità, felice al punto tale da lanciarsi con la moto in acrobazie spericolate ed a imbattersi suo malgrado con il malcapitato rettile, così allo stremo delle forze, che per tornare alla sua amata ed al futuro erede, tanto agognato, dovette proprio sacrificare l'animale in virtù della necessità di soppravvivenza non  solo sua ma anche della sua famiglia. A quelle parole XYz rimase commosso da tale puro sentimento d'amore, tantè che anch'egli per un breve attimo ripensò alla sua famiglia lasciata sul pianeta d'origine e alla voglia, tanta di rivederla. Purtroppo però, mi disse, quelli del consiglio di Croccodinladia, il loro pianeta, volevano un risarcimento di sangue. Avevo poche speranze di cavarmela, senonchè rimembrai le parole di mio cuggino: "nei casi disperati tira fuori tutto ciò che hai dentro, e te la caverai". Così spiegai al lucertolone, che noi umani spesso, direi sempre, abbiamo dentro delle cose, frutto dell'elaborazione di ciò che assumiamo quotidianamente, che ci fà crescere e tenere in vita, che ci dà l'oppurtunità di poter svolgere il nostro lavoro, ma è anche una cosa che ognuno tira fuori da sè, in solitudine, a volte anche involontariamente e di cui la nostra terra, intesa come suolo, si nutre e dà vita. Commossi dalle mie parole, decisero che se volevo aver salva la vita dovevo dar loro tutto quello che avevo dentro e così feci con un grande sforzo, e mentre ponzavo e facevo pressioni sul torchio addominale, ripensai alle parole di mia madre: " non sempre caro, puoi tenerti dentro tutto, alle volte uscirlo, ti salva la vita!".
Parole sante.
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lei la esce, lui la entra
Vincitore del Trofeo "PISTONASSO 2007" al 3° Gran Premio Tana delle Tigri
Santo del giorno: San Penetrato da Tergo
ALLA LIIIIIIIIIIIIIIBBIA! FATTO!
Putost che tò la dona mi tovi la Gilera...
A Marrakesh sono andato cercando il Fesh Fesh...
e invece poi ho solo trovato me stesh...
Mò me ne vato ammare...
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2023 Si cambia!
HAT Pavia-Sanremo 2024, fatta ma...Mah!

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... A voi due vi hanno battezzato con l'acqua dei ravioli... ;D ;D
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doc...........non esagerare con l'anestetico........... :D :D :D :D :D
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gianpivr

Doc, ho sempre avuto seri dubbi riguardo l' autenticità del mio certificato di nascita, ora dopo il tuo racconto mi è tutto più chiaro!!! Grazie di esserti fatto riconoscere, papà!!!! :D
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non sò ancora cosa farò da grande