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Dainese cessa la produzione in Italia

Aperto da Tico, Gennaio 22, 2010, 23:14:57 PM

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Tico

di Fabio Cormio (motonline.com)
Secondo quanto riportato dal Corriere, la produzione del marchio veneto si sposterà tutta all'estero. Subito 120 dipendenti in cassa integrazione

Duro colpo per un simbolo del made in Italy d'eccellenza: la Dainese, storico produttore vicentino di abbigliamento motociclistico (e, prima ancora, da sci) che negli anni ha vestito decine di campioni, da Agostini a Biaggi a Rossi, termina la produzione nello stabilimento di Molvena, spostandola all'estero (sono già presenti due stabilimenti in Tunisia). Secondo quanto pubblicato questa mattina dal Corriere del Veneto, dopo aver dichiarato un calo di fatturato del 25% nel 2009 rispetto all'anno precedente (che già aveva fatto registrare una sensibile contrazione), l'azienda ha raggiunto un accordo con sindacati e Provincia di Vicenza e metterà in cassa integrazione straordinaria 120 dipendenti: 80 di questi, tra un anno saranno in mobilità o licenziati.

«Nel 2009 la crisi ha picchiato duro sul settore motociclistico, in particolare sul mercato dei prodotti per moto superiori ai 300 cc - ha dichiarato al Corriere Giuseppe Sforza, segretario regionale della Filcem Cgil - a Molvena un centinaio di dipendenti ha fatto cassa integrazione ordinaria da marzo a venerdì scorso, quando dopo due mesi di trattative abbiamo firmato l'accordo. Di fatto va a cessare la produzione di tute in Italia, eccetto una ristretta nicchia di qualche centinaio di capi. Il piano industriale presentato, comunque, ci sembra valido e l'azienda prevede di mettere in produzione entro fine anno le tute-airbag, ma questo comporterà solo l'assunzione di qualche tecnico. A noi hanno riferito che nel 2009 c'è stato un calo di fatturato del 25%, ma nel 2010 potrebbe andare ancora peggio: siamo molto preoccupati, inutile negarlo».

Insomma un panorama tutt'altro che roseo. Ora sarà importante capire se le strategie commerciali della Dainese, che ha recentemente aperto due nuovi D-Store (cioè i grandi negozi monomarca) a Bologna e Berlino – che vanno ad aggiungersi ad altri 18 in tutto il mondo, da Tokio a Milano, da Seoul a Taipei, da Mosca a Dusseldorf – saranno a loro volta riviste e ridimensionate. Lo sapremo presto.
Yamaha RD 350 - Yamaha RD 500 - Yamaha FZR 600 - Yamaha FZ 750 - Aprilia ST 125 - Honda NSR125 - Vespa 50 4M - Honda XR 650

uolter72

#1
hanno fatto le cose troppo in grande senza pensare che l'utenza avrebbe potuto preferire la concorrenza a prezzi inferiori anche del 60% rispetto ai loro....

mi riferisco a bering, ixs, tucano, spyke, arlen ness e altri marchi di provenienza turca e cinese che vendono ai supermercati.

non tutti sono disposti ad avere "il meglio".
pensiamo a chi va in scooter ogni giorno solo per lavoro.

ho due giacche in pelle dainese, "made in romania", pagate un ochio della testa già dtanti anni fa.

ma ora una buona  - discreta giacchetta, considerato che non ci esci ogni sera, la trovi a meno della metà del prezzo da me sborsato.

su internet poi con 150 euro ho visto prodotti accettabili. ecco da dove nasce la crisi dainese. pensavano che solo loro avrebbero potuto.

e

lelef

mi spiace per i dipendenti ancorpiù considerando che non credo proprio dainese non guadagni abbastanza.
Certo coi prodotti mediocri che fanno ora ad un prezzo da furto sicuramente sul lungo termine non li vedo bene

RAZZO

Che tristezza .... per la gente a casa intendo ....  :-\

Honda-Razzo.


WAKATADAO RESING TIM

KAZZEMBERGHER TEAM

dirtbag

già da un pò di tempo la roba dainese aveva iniziato a fare cagare, adesso che licenziano 120 padri di famiglia e spostano la produzione chissà dove andrò al dainese store solo per spendere un buono di 30€ che ho conservato (considerando i prezzi ci prenderò un portachiavi).
Home is wherever you can ride!

paulogas

io devo comprarmi una tuta in pelle,se posso evito di prendere dainese, 120 famiglie lasciate a casa !!!!!    con sta storia di andare all'estero perche' costa meno la manodopera gli industriali hanno rotto i c....................fossi nello stato gli farei una bella visita fiscale ai proprietari del marchio e a chi ha voluto questo .

after

...ma siamo proprio sicuri che il fatturato si riportera a livelli normali anche quando la produzione avverra' fuori italia??? ah si certo, il prezzo elevato del prodotto lo dobbiamo agli stipendo da favola che avevano gli operai a molvena... ma per favore :angry2: :angry2: :angry2:
...se sei incerto, MOLLA UN ATTIMO!!! ...perche' come dice il buon e saggio Paulogas "di gente che va' ce n'e', di piloti pochi..."
XR 650 SuperSic 58 replica
KAZZEMBERGHER SM TEAM... strada e pista!!!

Webbo

Per cortesia non contattatemi in privato (via PM o mail) per aiuto o consulenze tecniche, postate pubblicamente, e se vi posso aiutare lo farò volentieri.

Cako

Citazione di: uolter72 il Gennaio 22, 2010, 23:38:01 PM

mi riferisco a bering, ixs, tucano, spyke, arlen ness e altri marchi di provenienza turca e cinese che vendono ai supermercati.


Spike, arlen ness(Berik) sono marchi italiani in relatà anche loro...
Poi il meglio io lo giudico in base alla qualità/prezzo...
non solo al prezzo...
Se sei incerto...tieni aperto...

SMR73

a prescinedere dal fatto che per l'utilizzo quotidiano e stradale che ne fanno gli utenti medi,un buon prodotto omologato va più che bene,senza cercare marche al top o idem materiali al top,ciò che rovina il mercato inteso come fatturati aziendali e aziende stesse,è tutto il business stupido che si è creato intorno ai campioni.Biaggi un anno fa circa,prima di andare in aprilia,contattato dalla berik o arlen-ness,aveva chiesto tipo 400.000€,Valentino cosa ne prenderà dalla Dainese stessa?Blazusiak cosa ne prende dai suoi sponsor?E mi sembrano comunque tutti campioni allo stesso modo,è normale che questa catena si rifletta sul costo finale all'utente,non dimentichiamo anche i costi per lo sviluppo tecnologico,che sono sempre più alti e,che continuando su questa strada probabilmente diminuiranno la qualità dei prodotti per aumentare i costi d'immagine.Anche Fiat sta andando su questa brutta strada,la pubblicità è l'anima del commercio,ma non è meglio fare uno spot in cui si facciano vedere le fabbriche in Italia,i protagonisti i dipendenti stessi orgogliosi di lavorare nella loro fabbrica e nella loro nazione,anzichè pagare uno schumacker (che non parla neanche l'italiano,il buzzurro)per pubblicizzare la stilo?Il marketing purtroppo in tutti i settori è il male peggiore,senza ovviamente poi andare a cercare tutti gli altri colpevoli,cià
loris

Barte

Dainese di certo non mi vede più a me, così come l'AGV che dopo aver trasferito tutta la produzione in Cina da anni ancora mette in bella mostra il logo con la bandiera italiana...   :hmmm:

Caro Rossi è ora di passare ad Arai...
Miata...because life is too short to drive a Golf.

uolter72

arai???

solo e sempre arai!!!!!!!!!!!!!

il resto è robetta.

smoke (ex mazzata)

mmmh, lo spaccio non era piu' a Molvena da tre anni.
Mi sa che l'avevano pensata prima...
Comunque sono in controtendenza.
Speravo che almeno loro, tessuti speciali, componenti in carbonio, restassero in Italia.
Portare know how all'estero e' un boomerang.
Come le lacoste, adesso in Turchia le sanno fare per conto loro e costano 3 euro.
Non una gran pensata.... :-\
Eh, che dire, W la mia XR 650 a rate (400 + 250) :)

PEPEM

la solita  storia, si delocalizza dove la mano d'opera non costa niente e poi si vende in Italia allo stesso prezzo di prima.