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La Dakar che non c'è più

Aperto da alberto59x, Febbraio 13, 2015, 22:01:19 PM

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ROBY_HRC

#30
aggiungo.....neii primi anni 2000 visto le regole in vigore non avevo senso sviluppare le racing.
KTM si buttò sulla bicilindrica 950 rally investendo soldi su un progetto dal quale tirò fuori 5 moto per la "produzione di massa" che condividevano l'80% della componentistica.
che hanno ripagato l'investimento con 10 anni di vendite.
non avrebbero avuto un ritornoo del genere su una racing mono realmente realizzata x la Dakar.
idem x la 690.sviluppo moto x la Dakar ma poi effettivamente finita sul mercato in 3 modelli e super ammortizzata.
...poi quando le case diventano imbattibili si cambiano le regole.....ed il mondo va avanti...
ora KTM ha i soldi anchenx sviluppare moto ad hoc....ma come si è visto lo sviluppo è tutto nel telaio...il motore è strettamente derivato dalla serie.
.........DALLE VALLI BERGAMASCHE CON FURORE.......

gpsmax

comunque io con la mia TT600 più di 120-130 su sabbia (e parlo di sabbioni compatti) non facevo, e stavo a canna.

su asfalto con quei rapporti vedevo i 150 abbondanti (contakm analogico... non c'era il GPS...).

ci credo che con una bicilindrica si andava più forte stando anche più in relax con la guida. io stesso qualche rischio l'ho preso anche a fare il turista...
Per cortesia non contattaemi in privato (via PM o mail) per aiuto o consulenze tecniche, postate pubblicamente, e se vi posso aiutare lo farò volentieri.

uncleroby

Parlando di piloti, i migliori degli anni '80 erano piloti e campioni che venivano dal cross, quindi grandi manette e che diventavano specialisti con l'esperienza, proprio come succede oggi, credo.
I privatoni ci sono anche oggi, leggete il resoconto di Catanese dello scorso anno: partito senza preparazione specifica, si è ritirato quasi alla fine per un malore dovuto a stanchezza e disidratazione.
Non basta essere dei duri, ci vuole anche allenamento, ieri come oggi.
Certo che tutto diventa più "scientifico" e professionale e questo non è sempre un male!
The rule is to improvise, adapt, overcome!

UOrsini

Citazione di: uncleroby il Marzo 07, 2015, 18:56:43 PM
...Catanese dello scorso anno: partito senza preparazione specifica, si è ritirato quasi alla fine per un malore dovuto a stanchezza e disidratazione.


... Mi sembra di ricordare alla quinta tappa , idem credo quest'anno .

E Catanese è allenato ... la Dakar sarà cambiata ma è sempre la Dakar


Ciao Ugo

uncleroby

Da quello che scriveva lo scorso anno, non si era preparato veramente, in maniera specifica a causa di impegni lavorativi ecc.
Quest'anno invece avrebbe dovuto essere più preparato...
The rule is to improvise, adapt, overcome!

aral

Quest'anno ha scritto di essere finito fuori strada, spinto da un camion che non l'ha visto nella polvere. Uscendo è caduto e si è fatto male ad una mano, in più l'organizzazione ha ritardato una tappa, che stava per non concludere perché buio e perché non ce la faceva più a guidare. Per culo ha trovato degli spettatori che gli hanno caricato la moto su un pick-up e l'hanno portato al campo, facendogli saltare però troppi waypoint, così è stato squalificato.

Forse quest'anno ha avuto davvero sfiga, resta il fatto che anche la nuova Dakar effettivamente non concede il minimo errore...

andrea3112

Parigi Dakar! si chiamava così quella gara che andava oltre la competizione.
la "Dakar" (qualcuno la chiama "Cagar"  ;D ) forse è la competizione più dura dei nostri tempi, indubbiamente ha il suo fascino ma non riesce a imporsi per quello che è (una gara di Rally) secondo me proprio per il bisogno di quel nome che davvero non c'entra niente con quello che combinano in Sud America.

con una specialistica moderna da Rally sarebbe impensabile partecipare ad una vecchia Parigi Dakar dell'era della Bussola quando c'erano note distanti dalla seguente anche di 100 km seguendo solo un cap.
con una vecchia "carcassa" preparata per la Parigi Dakar sarebbe impensabile partecipare alla Dakar di adesso, immaginate di partire con 50 litri di benzina e altri 20/25 tra zaino di ricambi e acqua per bere guidando una XL 600 o una tenerè o qualsiasi moto da enduro di quel periodo sapendo di essere soli e contare solo su la vostra capacità di guidare di navigare e di saper mettere le mani sul motore quando ce nè il bisogno, oggi c'è il pacchetto completo e se accade qualcosa c'è sempre qualcuno che ti aiuta ma è meglio che mi fermo qui, sono due ere diverse e non ha davvero senso polemizzare su cose dette scritte lette e rilette da molti anni ormai.

mi piacerebbe farvi provare la sensazione di trovarsi alle prime ore del mattino (quando è ancora notte) sotto la torre Eiffel per quel trasferimento di 900 km che portava al'imbarco per l'Africa, poi la sabbia e la solitudine con il rumore del motore che ti fa compagnia in una dimensione diversa che davvero ti porta fuori dal tempo. non conta la velocità che naturalmente con una moto del genere non può esserci, conta esserci e quelle sensazioni che solo avendo vissuto quel periodo o partecipando si possono capire .

la Parigi Dakar ci ha fatto scoprire la magia del Deserto, ancora oggi sono in molti gli appassionati che dedicano qualche giorno di ferie per scoprire e riprovare sensazioni che solo in quel contesto riesci a capire, ed anche se il modo di andare sarà diverso da persona a persona in base alla propria esperienza e capacità, le sensazioni saranno sempre forti così che quando si torna a casa si pensa già alla prossima volta, la Parigi Dakar era così, quando tornavi a casa pensavi sempre alla prossima volta che saresti andato.
il 28 Marzo parto per la mia Tunisia come sempre senza assistenza guide e altro che non sia la mia moto un mio compagno di viaggio e il fascino dell'imprevisto , e penso già a Novembre quando ripartirò per il secondo viaggio dell'anno  ;)

grazie Parigi Dakar ,,,,,,,,,,,,quella vera!


alberto59x

Raga lo dico io  perchè Andrea non lo dice chiaramente data la sua modestia....
Lui la Dakar africana l'ha fatta per davvero con una Dominator allestita con Kit Belgarda e ha corso da ultra,ultra privato...L'ho conosciuto personalmente e sò della sua grande passione per il mondo Dakar, TT600 59x e Honda XR ....è come me, forse l'unica cosa a cui mi posso paragonare con lui....il mondo delle moto e delle corse si è fermato agli anni '80, quello odieno interessa molto ma molto meno....del perchè è troppo lunga da spiegare ma credo che molti di voi lo possono immaginare, se n'è parlato tante volte...

Ciao Andrea a presto e benvenuto anche nel forum XR . :)
Ho 65 anni ma voglio guidare la mia XR 400 per altri
65 poi si vedrà....

uncleroby

Citazione di: andrea3112 il Marzo 16, 2015, 09:44:49 AM

con una specialistica moderna da Rally sarebbe impensabile partecipare ad una vecchia Parigi Dakar dell'era della Bussola quando c'erano note distanti dalla seguente anche di 100 km seguendo solo un cap.


Perchè?
The rule is to improvise, adapt, overcome!

gpsmax

... perché si romperebbe tutta...

e comunque il kit Belgarda per il TT 600 arrivava a circa 50 litri di benzina. che con i quasi 20 km/litro del TT significavano quasi 1000 km di autonomia.

qualche idea su come fare a farli con un CRF o un KTM 450?...

;D
Per cortesia non contattaemi in privato (via PM o mail) per aiuto o consulenze tecniche, postate pubblicamente, e se vi posso aiutare lo farò volentieri.

Pietro xr

non credo che in mezzo alla sabbia con un peso complessivo fra moto pilota e benzina ben oltre i 200 kg e il gas spalancato riesca a fare quasi i 20 con un litro.io,nei miei giretti della domenica,fra sterrati e mulattiere col 250 difficilmente vado oltre i 110 km usando anche la riserva.comunque credo che alla fine il problema più grosso sia che noi amanti dell' xr facciamo fatica ad adeguarci al tempo che passa ed alla tecnologia che avanza ancor più velocemente della nostra età.l' xr è una moto con tecnologia a dir poco di almeno vent' anni e riportando il tutto a vent'anni fà è tutto vero quando si parla di affidabilità esagerata in proporzione alle prestazioni offerte ma se torniamo con i piedi per terra e quindi nel 2015 dobbiamo ammettere che le moto odierne garantiscono un rapporto prestazioni/affidabilità forse anche superiore a quello delle nostre amate.paragonare le prime Dakar (che qualcuno ha corso con una Renault 4)non ha senso dal punto di vista tecnico,ma ha senso ricordarla come impresa epica dell'uomo contro la natura avversa armato di nulla se non una cartina ed un mezzo a motore.oggi con GPS e ammenicoli elettronici vari sicuramente si è avvantaggiata la navigazione ma si è dovuta aumentare la velocità quindi credo che alla fine sia sempre una cosa da "superduri".detto questo fin che posso le xr restano in garage pronte all'uso ma se dicessi che l'xr per fare fuoristrada è meglio di un crf sarei falso

uncleroby

#41
Tra l'altro le tappe della attuale Dakar misurano anche 1000 km con centinaia di km di trasferimento
La differenza che una volta i trasferimenti si facevano in maniera avventurosa per lande deserte e sterratoni, ora si fanno spesso in autostrada a velocità elevata.
Una volta le speciali le seguiva l'elicottero, ora è pieno di tifosi.
Ma le moto oggi sono sollecitate come allora, forse di più e forse si rompono meno di allora.

A proposito le ultime Parigi Dakar sono state corse anche con le WR450F ...

[Scusate, ho editato una frase  del post perchè rileggendola poteva sembrare offensiva ma non era nelle mie intenzioni!]

Però mi piacerebbe sapere cosa ne pensa l'amico che ha partecipato alla Dakar! :)
The rule is to improvise, adapt, overcome!

andrea3112

Citazione di: uncleroby il Marzo 16, 2015, 11:49:42 AM
Perchè?


ti ha risposto GPS Max, le moto moderne sono efficientissime ma troppo bisognose di manutenzione e ricambi , con una vecchia XR o TT inventi sempre qualcosa e riparti anche se il motore ha "ingollato" un po di sabbia o ha subito una grippata, lui ti porta sempre in fondo.



Citazione di: Pietro xr il Marzo 17, 2015, 12:55:51 PM
non credo che in mezzo alla sabbia con un peso complessivo fra moto pilota e benzina ben oltre i 200 kg e il gas spalancato riesca a fare quasi i 20 con un litro.io,nei miei giretti della domenica,fra sterrati e mulattiere col 250 difficilmente vado oltre i 110 km usando anche la riserva.comunque credo che alla fine il problema più grosso sia che noi amanti dell' xr facciamo fatica ad adeguarci al tempo che passa ed alla tecnologia che avanza ancor più velocemente della nostra età.l' xr è una moto con tecnologia a dir poco di almeno vent' anni e riportando il tutto a vent'anni fà è tutto vero quando si parla di affidabilità esagerata in proporzione alle prestazioni offerte ma se torniamo con i piedi per terra e quindi nel 2015 dobbiamo ammettere che le moto odierne garantiscono un rapporto prestazioni/affidabilità forse anche superiore a quello delle nostre amate.paragonare le prime Dakar (che qualcuno ha corso con una Renault 4)non ha senso dal punto di vista tecnico,ma ha senso ricordarla come impresa epica dell'uomo contro la natura avversa armato di nulla se non una cartina ed un mezzo a motore.oggi con GPS e ammenicoli elettronici vari sicuramente si è avvantaggiata la navigazione ma si è dovuta aumentare la velocità quindi credo che alla fine sia sempre una cosa da "superduri".detto questo fin che posso le xr restano in garage pronte all'uso ma se dicessi che l'xr per fare fuoristrada è meglio di un crf sarei falso

la mia Dominator piena di benza e ricambi sopra e nello zaino pesava 250 kg poi c'ero io che non credo di essere stato meno di 75 kg in ordine di marcia  :) , poi se vogliamo aggiungere che il serbatoio della Byrd da 39 lt li posizionava in alto e non in basso come adesso allora vedi che il quadro della situazione si fa più interessante, perciò anche il baricentro era una goduria ma era quello che passava il convento  :) (il serba Byrd in origine lo danno da 38 perchè all'interno c'era della spugna particolare che quando la benza scendeva di livello limitava lo sbattimento nelle pareti dei liquidi con quelle sensazioni che possiamo immaginare, però togliendo la spugna si recuperava un litro di benza "un prezioso litro di benza" ecco perchè tutti quelli che avevano quel serbatoio erano sprovvisti di spugna.

ricordo perfettamente la partenza la mattina, in genere era sempre un piccolo tasferimento intorno ad i 100 km che portava alla speciale che era sempre molto lunga, poi il trasferimento finale e l'arrivo sempre in aeroporti militari in mezzo alla sabbia.
erano tappe affascinanti e lunghe, da dire che per i privati era sempre una speciale, partivi in ritardo arrivavi in ritardo eri sempre in ritardo, eri sempre solo in quella dimensione che poi era altro che il senso della Parigi Dakar, era qualcosa di più forte di una gara o di una classifica che onestamente non so descrivere, erano sensazioni troppo grandi che in quel contesto ti portavano davanti ad una realta troppo diversa dalla vita di tutti i giorni ma anche delle gare di adesso.
immagina di essere solo senza niente e nessuno o telefoni o soccorsi o GPS o satellitari o carte di credito   ;D
immagina di essere solo con quello che sei capace di fare, c'era anche la Balise, l'unico strumento satellitare che in caso di emergenza e azionandolo permetteva agli organizzatori di localizzarti e venirti a prendere naturalmente con l'esclusione immediata dalla gara e l'abbandono della moto.
la differenza tra quello che era la Parigi Dakar e le moderne competizioni iniziava proprio la mattina alla partenza di una nuova tappa, quando vedevi la mano del commissario chiudersi a pugno, quello era il miglior risultato che un privato si guadagnava giorno dopo giorno.
non voglio dire a che ore della notte e come eri arrivato a quella partenza e nemmeno come si passava quello che restava di quella notte,quello che dico però e che non c'erano camere di albergo e massaggiatori ad aspettarci e neanche la pagina F.B. c'era solo la nostra moto in attesa di essere controllata e preparata per il giorno dopo, sempre se eravamo nella condizione di farlo magari con l'aiuto di un'altro privato.

la partenza della speciale ed il rumore del nostro motore unico compagno di dialogo durante il giorno, non mi vergogno a dire che molte volte parlavo con la moto e la incitavo nei pezzi difficili, giorno dopo giorno quella moto diventava sempre più un'inseparabile amico da rispettare.
partivo tranquillamente e tenevo la media più alta possibile che riuscivo a mantenere senza sforzare troppo il motore.
a pieno carico sulle piste veloci difficilmente si superava i 100 orari, poi con il consumo del carburante qualcosa guadagnavi ma poco e poi a tutto gas con quel tipo di moto e quelle distanze da percorrere non si andava di certo.
sui tratti veloci delle speciali ricordo il rumore delle Citroen portato dal vento, sembrava di averle dietro ma non c'era nessuno, poi dopo una ventina di minuti arrivavano e se ti trovavi sotto vento loro rallentavano e suonavano per avvisarti di cambiare posizione sulla pista altrimenti il polverone che alzavano al passaggio sarebbe stato pericoloso, poi passavano a velocità doppie, poi iniziavano i cordoni di dune e iniziava l'inferno .
il consumo del carburante in africa e veramente minimo, con la domi non sono mai sceso sotto i 15 km/litro e in media si faceva davvero 20 Km/litro comunque sulla sabbia anche nelle dune più estreme non si avanza mai a gas spalancato, la sabbia vuole una guida dolce leggera senza accelerazioni e decelerazioni brusche, in questa maniera si consuma pochissimo.

le moto adesso sono eccezionali e non hanno limite, questo grazie alla tecnologia che fortunatamente avanza e permette a chiunque voglia avvicinarsi al fuoristrada di farlo senza troppi patimenti, una volta era diverso le moto erano quello che erano e solo la passione e la costanza facevano la differenza, perciò almeno da parte mia non è una questione di "adeguarsi" alla realtà che avanza, ma di dare una propria opinione che non tutti condivideranno ma che comunque sarà basata sulla nostra esperienza con la moto e che probabilmente sarà diversa per ognuno di noi
nessuno dice che le moto del nostro tempo sono migliori di quelle di adesso, ma le nostre moto sono nate con noi e se siamo qui e ne parliamo è perche loro ci sono ancora e non sentono gli anni (quelle di adesso ho dei seri dubbi che potranno farlo) le nostre moto erano e sono moto da enduro, le moto di adesso sono moto non si sa bene da cosa o per cosa visto che anche nelle gare si trovano dei passaggi veramente trialistici, questo per fare capire che la moto di adesso non hanno veramente limite, la troviamo nel percorso più estremo come nella Dakar di adesso dove si riesce a morire assurdamente di sete e le difficoltà più grandi vengono dalle gelide temperature mattutine, dalle altezze da veri scalatori, e da passaggi assurdi come il "Salar" che ha mangiato radiatori e impianti elettrici costringendo molti piloti al ritiro meno male poi che si fermano all'autogrill a fare colazione ahahah.

non c'è più la moto e il pilota e le difficoltà naturali da moto e pilota che esaltavano l'abilita di uno e le prestazioni dell'altro, non c'è più quel sapore di avventura che coinvolgeva tutti e che hanno fatto di quella Parigi Dakar un evento straordinario e irripetibile,  adesso ci sono solo varianti che con la moto hanno poco da condividere, ecco che quello che dovrebbe essere una classica gara di moto diventa uno show televisivo, senza parlare dei tratti Hard  che ci vediamo sempre mille sudamericani arrivati con la Fiat 1 sempre pronti ad aiutare tutti (però vorrei capire come ci sono arrivati) .

comunque bisognerebbe avere vissuto il periodo dei grandi Rally per capire questo, e non parlo solo della Parigi Dakar ma anche del faraoni di quei tempi o il rally di tunisia ma anche il rally di Sardegna o il Titano con tappe da 450 km al giorno. questo grazie alla passione degli organizzatori che erano altro che ex piloti, poi col tempo tutto e diventato Business e pubblicità, ma ripeto sono solo chiacchiere che ormai da anni accompagnano la Dakar di adesso

nel 1975 sono montato sulla mia prima moto da cross e da quei giorni di tempo ne è passato.
ancora adesso vado in moto e uso una vecchia TT 600 e una XR 250 del 1987 e vedo che mi portano da tutte le parti, molto spesso anche dove si fermano le specialistiche, per questo dico che si è vero che la tecnologia avanza e le moto moderne sono migliori, ma la componente uomo resta sempre la stessa, tutto sommato mi diverto più con le mie moto anni 80 .
dimenticavo che partecipare ad una Parigi Dakar di tanti anni fà o ad una di adesso non è un'impresa da superduri ma solo da uomini e anche fortunati, i superduri per me sono quelli che cercano di tirare avanti con mille euro il mese ed una famiglia da mantenere altro che moto

se dovete andare in Africa in solitaria fatelo con una XR io una TT, sono come noi che quando sono stanche si fermano ma la mattina dopo sono ancora pronte  ;)




Citazione di: uncleroby il Marzo 17, 2015, 20:09:20 PM
Tra l'altro le tappe della attuale Dakar misurano anche 1000 km con centinaia di km di trasferimento
La differenza che una volta i trasferimenti si facevano in maniera avventurosa per lande deserte e sterratoni, ora si fanno spesso in autostrada a velocità elevata.
Una volta le speciali le seguiva l'elicottero, ora è pieno di tifosi.
Ma le moto oggi sono sollecitate come allora, forse di più e forse si rompono meno di allora.

A proposito le ultime Parigi Dakar sono state corse anche con le WR450F ...

[Scusate, ho editato una frase  del post perchè rileggendola poteva sembrare offensiva ma non era nelle mie intenzioni!]

Però mi piacerebbe sapere cosa ne pensa l'amico che ha partecipato alla Dakar! :)

ancora adesso ci sono gli elicotteri che seguono queste gare, certo è che sono per le riprese, una volta avevano un'altro significato e credo che in molti si ricorderanno di quando dall'alto davano la direzione giusta a chi si era perso.

in Africa le tappe sono sempre state molto lunghe e sempre in fuoripista.

le tappe di una Dakar sud americana sono mezze asfalto e mezze pista comunque non sono le lunghezze che determinano la difficoltà di una gara, come del resto nessuno può immaginare che la parte più difficile di queste gare è trovarsi un bel giorno al via e vedersi quella mano chiudersi a pugno dando inizio a qualcosa difficile da dimenticare .

le moto di adesso se sono più sollecitate di quello di una volta, non si può rispondere a questa domanda, credo però che diano meno problemi di quelle di una volta ma quando arrivano a differenza delle moto di una volta, difficilmente riparti o almeno riparti con le possibilità di riuscita di quelle di una volta


un saluto a tutti e in particolare ad Alberto59X  ;)

aral

Andrea, ho letto tutto d'un fiato il tuo intervento, complimenti, bellissimo!

Ho vissuto quell'epoca quando ero adolescente, leggere racconti come il tuo è una fortuna per chi ha questa passione!!

Bluto

un racconto davvero coinvolgente,complimenti,hai raccontato in modo molto efficace quanto hai vissuto,leggendo sembra di provare le stesse sensazioni ed emozioni da te descritte
concordo pienamente quando dici di divertirti di più con moto anni 80 piuttosto che con le attuali racing,qualcuno non lo capirà mai ma non è questione di avere la moto più leggera,con più cavalli etc è lo spirito di chi la guida che conta,sono le emozioni e il feeling che trasmette quando la guidi,è il sorriso che ti si stampa in viso ad ogni pum-pum  :)